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Ue:storia '900 in classe sia senza pregiudizi,via a progetto

Onlus, insegnamento sia scevro dalle 'demokrature'

14 settembre, 19:29
(ANSA) - TRIESTE, 14 SET - Un confronto sulla storia insegnata nelle scuole dell'obbligo per valutare le corrispondenze o le diverse interpretazioni delle vicende del '900 in Europa, e soprattutto in Italia, Serbia, Croazia, Bosnia e Erzegovina e Slovenia, per arrivare alla formulazione di testi scolastici che parlino della storia raccontata dal 'basso' e senza pregiudizi. Questo è uno dei temi che il progetto "Eufree, European citizen united in freedom and human right", presentato oggi a Trieste, si occuperà di sviluppare.

Capofila del progetto, approvato dall'agenzia Eacea che, per conto della Commissione europea gestisce il programma "Europe for citizen", è la onlus Adriatic Greenet che ha coinvolto partner internazionali come "Le donne in nero" di Belgrado, la Kinoatelije di Nova Gorica, l'associazione Ogbh di Sarajevo, fondata da Jovan Divijak, il Dipartimento di studi culturali dell'università di Rijeka/Fiume con la locale associazione studentesca, e l'Anpi di Monfalcone.

"Cerchiamo un insegnamento della storia - ha detto a margine dell'incontro Corrado Altran, presidente dell'associazione capofila - che tenga conto delle diverse visioni, dei pregiudizi che ci sono stati e ci sono ancora e delle 'storie' di ciascun popolo accomunato dall'essere parte dell'Europa. Una storia scevra dalle 'demokrature' per dirla alla Matvejevic". Il progetto, con basi operative a Trieste/Nova Gorica/Lubiana, a Sarajevo e a Belgrado, ha, tra gli obiettivi, come spiegato da Altran, quello "di realizzare un documento finale, con proposte e suggerimenti per un più efficace rispetto dei diritti sanciti costituzionalmente dall'Europa". Spazio anche al teatro con "Maria: 1 casa 4 stati" che racconta la storia di una famiglia del Collio/Brda che, in meno di un secolo, ha cambiato quattro stati pur vivendo nello stesso villaggio. (ANSA).

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