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Serbia: critiche e preoccupazione per indagini su ong

Ambasciata Usa, AI, Freedom House, 'no a pressioni su media'

31 luglio, 12:48
(ANSA) - BELGRADO, 30 LUG - In Serbia la stampa di opposizione, ma anche l'Ambasciata americana, hanno criticato la decisione del ministero delle finanze, attraverso una apposita commissione, di avviare indagini di controllo e prevenzione del riciclaggio di denaro sporco a carico di organizzazioni non governative, associazioni civiche e per i diritti umani, attivisti e organi di informazione investigativi. Si esprime la preoccupazione che, con il pretesto di prevenire il riciclaggio di denaro sporco, le autorità abbiano accesso a informazioni relative alle transazioni bancarie di media scomodi e di opposizione, ong e altre organizzazioni indipendenti.

Esercitando in sostanza una azione di controllo e pressione.

In una nota l'Ambasciata Usa a Belgrado si è detta preoccupata "per qualcosa che sembra essere piuttosto una indagine selettiva su talune organizzazioni della società civile e dei media in Serbia attivi nel giornalismo investigativo".

Molte di tali organizzazioni e organi di stampa, aggiunge l'Ambasciata Usa, lavorano per promuovere la democrazia, rafforzare lo stato di diritto e aiutare la Serbia a progredire nel processo di integrazione nella Ue. "Chiediamo al governo serbo di adempiere al suo obbligo costituzionale e internazionale di proteggere le libertà fondamentali di espressione, associazione e riunione, e di rinunciare a una applicazione selettiva della legge al fine di esercitare pressioni su organizzazioni indipendenti".

Critiche al governo serbo sono giunte anche da Amnesty International e Freedom House, che sottolineano come le indagini per la prevenzione del riciclaggio riguardino organizzazioni e giornalisti che hanno condotto inchieste sulla corruzione negli ambienti del governo serbo, criticando la politica di Belgrado nel campo della democrazia e dei diritti umani. Secondo il quotidiano belgradese Danas, schierato all'opposizione e fortemente critico con il governo e il presidente Aleksandar Vucic, la decisione del ministero delle finanze sarebbe una 'vendetta' del ministro Sinisa Mali contro giornalisti e organizzazioni che hanno condotto a lungo una campagna a lui ostile, accusandolo di aver copiato la sua tesi di dottorato. (ANSA).

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