Stefanos Kasselakis, leader
sfiduciato di Syriza, ha annunciato la sua uscita dal partito
della sinistra greca e la nascita di una nuova formazione
"progressista", aperta anche alla destra che crede "nella
giustizia collettiva", con l'obiettivo di colmare "una grande
lacuna politica nel Paese". L'annuncio, arrivato durante il
turbolento congresso che ha approvato le candidature alle
primarie del prossimo 24 novembre, chiude una stagione di duri
scontri interni tra Kasselakis e la vecchia guardia del partito.
Eletto a sorpresa nel settembre dell'anno scorso, Kasselakis, ex
operatore finanziario presso Goldman Sachs negli Stati Uniti, è
stato accusato di avere spostato il partito a destra e di avere
assunto posizioni estranee alla sua storia, come quelle
fortemente filo-Nato o la necessità di contendere alla destra il
monopolio di temi come "patria, dio, famiglia". Nel settembre
scorso il comitato centrale di Syriza lo aveva sfiduciato e a
ottobre lo aveva escluso dalla corsa alle primarie. Kasselakis,
sbattendo la porta del partito, lo ha accusato di "posizioni
anti-democratiche" ed è stato seguito, finora, da quattro
parlamentari di Syriza, che si uniscono alla nuova formazione il
cui nome verrà scelto prossimamente. Syriza detiene ora 31 seggi
in parlamento, gli stessi del Pasok, il terzo partito greco.
Altri tre deputati, secondo i media greci, potrebbero seguire
presto Kasselakis.
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