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Avvocato Corte Ue, respingere ricorsi Polonia-Ungheria

Su condizionalità al bilancio per mancato rispetto stato diritto

02 dicembre, 16:58
(ANSA) - BRUXELLES, 02 DIC - I ricorsi di Polonia e Ungheria contro il regime di condizionalità per la protezione del bilancio dell'Unione europea, in caso di violazione dello Stato di diritto, "vanno respinti". Lo afferma l'avvocato generale della Corte Ue, in un parere non vincolante emesso oggi.

Nelle sue conclusioni, che non vincolano la Corte di giustizia Ue, l'avvocato generale Campos Sánchez-Bordona, chiarisce che il regime di condizionalità è stato adottato su una base giuridica appropriata, è compatibile con l'articolo 7 dei Trattati, e rispetta il principio della certezza del diritto. L'avvocato generale ricorda che l'obiettivo del regolamento è quello di creare un meccanismo specifico per garantire la corretta esecuzione del bilancio dell'Unione, nel caso in cui uno Stato membro commetta violazioni dei principi dello Stato di diritto che mettono a repentaglio la sana gestione dei fondi dell'Ue o i suoi interessi finanziari. In tale contesto, il legale sottolinea che il regolamento non intende tutelare lo Stato di diritto mediante un meccanismo sanzionatorio analogo a quello dell'articolo 7 dei Trattati, ma, per preservare questo valore dell'Unione, istituisce uno strumento di condizionalità finanziaria. Campos Sanchez-Bordona ribadisce inoltre che il regolamento richiede un nesso sufficientemente diretto tra la violazione dello Stato di diritto e l'esecuzione del bilancio, sicché non è applicabile a tutte le violazioni dello Stato di diritto, ma a quelle che hanno un nesso diretto con la gestione del bilancio dell'Unione. (ANSA).

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