Percorso:ANSA > Nuova Europa > Altre News > Political Capital, Russia finanzia estrema destra Europa Est

Political Capital, Russia finanzia estrema destra Europa Est

Radicalizzerebbe lotta politica in funzione destabilizzante

01 gennaio, 19:12
(ANSA) - TRIESTE - Ritorno delle sfere d'influenza e strategia della tensione nell'Europa centro-orientale. Lo scenario a tinte fosche emerge da un dossier recentemente pubblicato dall'istituto di ricerca ungherese Political Capital: in esso vengono tratteggiati i lineamenti dei gruppi di estrema destra attivi nel paese magiaro e si descrive il ruolo occulto che la Russia starebbe giocando nei processi di radicalizzazione in molti Stati un tempo compresi nel blocco orientale, con l'obiettivo deliberato di destabilizzarne la vita politica dall'esterno.

Il rapporto prende le mosse dall'uccisione di un poliziotto, avvenuta a fine ottobre per mano di István Györkös, anziano leader del movimento paramilitare neonazista "Fronte nazionale ungherese 1989" (Mna). Il 76enne Györkös ha sparato con un fucile semiautomatico a due ufficiali che avevano fatto irruzione nella sua abitazione, ammazzandone uno sul colpo e venendo a sua volta ferito nel conflitto a fuoco. Gli agenti stavano compiendo un'operazione di controllo a Böny, un piccolo paese dell'Ungheria occidentale, sede di un campo di addestramento del Mna.

L'istituto indipendente di analisi politiche afferma che "giornalisti investigativi hanno rivelato che la radicalizzazione del Mna è stata supportata dalla diplomazia e dall'intelligence russa fin dal 2012". Per questa ragione il movimento si sarebbe scisso in quello stesso anno, con Györkös e i suoi seguaci attestati su posizioni vicine all'ideologia "euro-asiatista" del russo Alexander Dugin, teorico della nascita di un nuovo blocco delle nazioni slave a tendenza imperialista, capace di opporsi all'asse atlantico. Secondo Political Capital, "il caso è solo un esempio della radicalizzazione sostenuta dal Cremlino fra i movimenti estremisti di destra e sinistra in Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca e Polonia". Una strategia definita "violenta e ideologica", condotta attraverso contatti con i gruppi eversivi e siti di propaganda - spesso ospitati su server russi - usati per influenzare il dibattito politico e il discorso pubblico di alcuni paesi centroeuropei. Il think thank ungherese afferma che addestramenti del Mna sono stati svolti con la partecipazione dell'intelligence militare russa. Come spiegato sul quotidiano di Trieste "Il Piccolo" dal giornalista Stefano Giantin, nelle scorse settimane le autorità di Budapest hanno lanciato diverse operazioni di polizia contro il Fronte nazionale, arrestando una dozzina di suoi membri e confiscando armi e materiale di propaganda. Il Mna è comunque solo uno dei segmenti dell'estrema destra filorussa in Ungheria, che conta adepti anche all'interno del Movimento per un'Ungheria migliore (Jobbik), terzo partito del paese con i suoi 23 eletti in Parlamento. Oltre a Mna e una parte dello Jobbik, il rapporto elenca altri gruppi paramilitari: Movimento giovanile delle 64 contee (Hvim), Armata dei fuorilegge (Betyársereg) e Lupi (Farkasok).

Come evidenziato da Political Capital, l'influenza russa non si arresterebbe in terra magiara: il rapporto cita infatti quanto starebbe avvenendo negli altri paesi dell'Europa centro-orientale, a cominciare dalle attività degli Slovenski Branci, gruppo di paramilitari slovacchi che avrebbero combattuto in Ucraina dopo essersi addestrati sotto la guida di istruttori ex Spetsnaz, i corpi speciali di Mosca. I servizi polacchi starebbero a loro volta indagando su esponenti di estrema destra ed estrema sinistra ritenuti al soldo dell'intelligence russa. Il rapporto sottolinea: "Il Cremlino è altamente capace di infiltrare partiti estremisti e organizzazioni paramilitari, facili da comprare o controllare.

Queste organizzazioni filorusse garantiscono legittimazione politica e sostegno propagandistico agli obiettivi geopolitici del Cremlino". Political Capital parla infine dell'obiettivo "deliberato e cruciale" di Mosca: "Destabilizzare l'Europa centro-orientale, l'Unione europea e la Comunità transatlantica.

La mancanza di una reazione dei governi a queste minacce è dovuta alla dipendenza politica ed economica dal Cremlino.

Mentre Repubblica Ceca e Polonia hanno preso alcune misure contro la radicalizzazione filorussa, nessuno sforzo del genere viene compiuto dall'Ungheria". (ANSA).

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati