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Bosnia: serbo condannato a 20 anni per crimini di guerra

Responsabile dell'uccisione di decine di civili musulmani

30 ottobre, 18:47
(ANSA) - SARAJEVO, 30 OTT - I giudici del Tribunale di Sarajevo per i crimini di guerra hanno condannato oggi in primo grado il serbo-bosniaco Radomir Susnjar a 20 anni di carcere perché riconosciuto colpevole di aver partecipato al cosiddetto "Vivi sul rogo", uno dei più orribili crimini perpetrati durante la guerra in Bosnia (1992-95): 57 civili musulmani bruciati vivi in una casa della via Pionirska a Visegrad, nell'est del Paese.

Il 14 giugno 1992 Susnjar e altri appartenenti alla formazione paramilitare serba "Vendicatori", guidati dai più brutali criminali di guerra di Visegrad, i fratelli Milan e Sredoje Lukic, rinchiusero in una casa una settantina di civili musulmani, per lo più donne, bambini e anziani del villaggio di Koritnik, appiccando poi il fuoco e sparando a chi tentava di salvarsi fuggendo dalle finestre. In tal modo atroce morirono tra gli altri il piccolo Ensar di un anno, Elma di cinque e una neonata di due giorni, bruciata viva tra le braccia della madre.

Il 27 giugno successivo sempre per mano dei 'Vendicatori', a Visegrad fu perpetrato un altro eccidio nel quale rimasero vittime altre decine di civili musulmani, bruciati vivi nelle loro case date alle fiamme.

I fratelli Lukic sono stati condannati dal Tribunale penale internazionale dell'Aja (Tpi) rispettivamente all'ergastolo e a 27 anni di reclusione, mentre Susnjar era stato arrestato in Francia nel giugno 2018, ed estradato verso la Bosnia. (ANSA)
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