"Il sovraffollamento delle
carceri continua ad essere un problema acuto e persistente in un
numero significativo di amministrazioni penitenziarie europee".
È quanto rivela il rapporto annuale condotto dall'università di
Losanna per conto del Consiglio d'Europa sulla popolazione
carceraria nei paesi membri dell'organizzazione paneuropea.
L'Italia, dicono i dati, è tra i paesi che all'inizio del 2023
avevano un "grave sovraffollamento". Un carcere sovraffollato,
indica il rapporto, "desta preoccupazione perché può peggiorare
le condizioni di vita dei detenuti, con ripercussioni negative
sui servizi igienici e sulla privacy, può far aumentare le
tensioni o violenze tra i detenuti, e limitare la capacità del
personale penitenziario di gestire efficacemente i carcerati e
di offrire programmi di riabilitazione e reinserimento
adeguati". Il documento indica che dodici amministrazioni
penitenziarie hanno dichiarato di avere più detenuti che posti
disponibili nel gennaio 2023. Sette hanno comunicato di avere
una densità superiore a 105 detenuti per 100 posti disponibili,
indicando un grave sovraffollamento: Cipro (166 detenuti ogni
100 posti), Romania (120), Francia (119), Belgio (115), Ungheria
(112), Italia (109) e Slovenia (107). Cinque hanno riportato una
densità carceraria molto elevata: Grecia (103), Svezia (102),
Macedonia del Nord (101), Croazia (101) e Turchia (100). Mentre
altre sei hanno indicato una densità carceraria inferiore a 100,
ma al limite del sovraffollamento: Irlanda (99), Portogallo
(98), Finlandia (97), Danimarca (97), Regno Unito (97) e
Azerbaigian (96). I ricercatori di Losanna avvertono che siccome
gli Stati usano regole di conteggio diverse per stimare i posti
disponibili, questo influisce sull'affidabilità dei confronti
tra i paesi sulla densità carceraria.
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