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Lettonia, Riga rassicura: stabilità economia non è a rischio

Direttore Agenzia investimenti, obiettivo crescita partnership Italia

09 dicembre, 20:40

di Cristiana Missori

(ANSA) - ROMA - ''L'ingresso nell'Euro e la stabilità economica della Lettonia non sono in alcun modo a rischio. Le decisioni adottate dal governo dimissionario non sono in alcun modo in discussione''. Nessun brusco contraccolpo per l'economia lettone a sole tre settimane dall'entrata ufficiale di Riga nell'Eurozona, rassicura il direttore dell'Agenzia lettone per l'investimento e lo sviluppo (Liaa), Andris Ozols, in questi giorni in Italia per presentare alle aziende del Belpaese le potenzialità della piccola repubblica baltica. Malgrado la crisi politica apertasi un paio di settimane fa con le dimissioni del primo ministro, Valdis Dombrovskis, in seguito al crollo del tetto di un supermercato della capitale che ha provocato la morte di 54 persone, l'economia lettone è salda. ''Non ci sono decisioni urgenti da prendere e quelle già adottate dall'esecutivo uscente verranno poste in essere'', spiega ad ANSA Nuova Europa Ozols, mentre sono in corso le consultazioni fra il presidente della repubblica e i partiti politici per l'individuazione di un nuovo governo che dovrà traghettare il Paese fino alle prossime elezioni legislative previste per aprile 2014. Obiettivo di questo tour italiano - Milano e Roma - come spiega il direttore della Liaa - agenzia pubblica interamente controllata dal ministero dell'Economia - ''è quello di fare conoscere il nostro potenziale alle aziende italiane, fare crescere gli investimenti diretti italiani e fare crescere l'interscambio tra i nostri due Paesi''. Dalla sua, Riga ha una serie di assi nella manica: clima favorevole agli investimenti, manodopera qualificata, settori di punta quali hi-tech e Itc, ma anche una piattaforma logistica interessante da cui penetrare verso altri mercati, asiatici e dell'ex Urss in testa. Punto di forza sono anche i tre importanti scali portuali di cui dispone: Riga, Ventspils (designato nel 2012 dal Financial Times il secondo miglior porto franco al mondo) e Liepaja. Senza dimenticare i collegamenti ferroviari che consentono di arrivare fino in Afghanistan. Insomma, una piattaforma da cui esportare i prodotti del Made in Italy verso altri mercati. Secondo gli ultimi dati diffusi da Eurostat relativi al terzo trimestre 2013, Riga risulta nel gruppo di testa della crescita dei 28 - insieme a Romania e Ungheria - con un aumento del Pil rispettivamente dell'1,2%, dell'1,6% e dello 0,8%. ''Le previsioni parlano di un incremento del 4,2% per il 2013 e di un aumento per il prossimo anno attorno al 4%''. In termini di interscambio con l'Italia, prosegue, ''il nostro obiettivo è quello di farlo crescere e anche di invertire un po' la tendenza. Importiamo molto dall'Italia e vendiamo molto poco''.

Nel 2012, fa notare, il volume di scambi tra Riga e Roma era di circa 636 milioni di euro, facendo dell'Italia il dodicesimo partner commerciale della Lettonia, con una bilancia commerciale del tutto negativa per la piccola Repubblica baltica (con un import di prodotti italiani pari a 489,8 milioni di euro, contro 146,2 milioni di export verso il Belpaese). A languere sono anche gli investimenti diretti italiani che rappresentano meno dell'1%. ''I primi investitori sono scandinavi e tedeschi'', precisa Ozols. Molte aziende italiane operano in Lettonia per fornire servizi verso l'esterno. ''Dall'Italia non vogliamo solo servizi, vorremmo investimenti diretti. ''Le aziende italiane forniscono più che atro servizi, ma non effettuano investimenti diretti. La nostra idea è quella di capovolgere questo trend'', conclude.

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