(ANSA) - BELGRADO, 31 MAG - La necessità di arrivare a una
soluzione di compromesso sul nodo del Kosovo è stata ribadita
dal presidente serbo Aleksandar Vucic, che ha nuovamente
accusato Pristina di non rispettare gli accordi già raggiunti,
criticando la comunità internazionale di avere doppi standard e
di non esercitare sufficienti pressioni sulla dirigenza
kosovara. "Dobbiamo impegnarci per una soluzione di
compromesso", ha detto Vucic parlando in parlamento dopo il
giuramento per il suo secondo mandato presidenziale. Quella del
Kosovo, ha aggiunto, resta la questione politica cruciale anche
per il nuovo governo che si formerà in Serbia nelle prossime
settimane. Una questione che è importante anche per l'Occidente,
ha aggiunto. Vucic è tornato quindi a puntare il dito contro
Pristina, non interessata al dialogo e incurante del rispetto
delle intese raggiunte. Ha citato a tal riguardo la mancata
attuazione del verdetto della Corte costituzionale del Kosovo,
che ha ordinato sei anni fa la restituzione al monastero
ortodosso serbo di Visoki Decani delle terre circostanti e di
sua proprietà. E ha ribadito le accuse alla dirigenza kosovara
di aver vietato alla popolazione serba locale di poter votare
nel referendum di gennaio e nelle elezioni generali serbe del 3
aprile scorso. "Vi è stata una presa di posizione del gruppo del
Quint (Usa, Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia, ndr) che
ha criticato la decisione di vietare il voto ai serbi, ma il
tutto è durato mezza giornata, dopodichè tutto è tornato come
prima", ha detto Vucic. E con riferimento alla comunità
internazionale che appoggia l'indipendenza di Pristina ha
osservato come "da una parte si parla di integrità territoriale
e della sua difesa quale principio più alto del diritto
internazionale, mentre dall'altra ci dite che dobbiamo
dimenticarci del rispetto di tale principio" (ANSA).
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