(ANSA) - ROMA, 25 MAR - (di Patrizio Nissirio) I
festeggiamenti inizieranno oggi sull'Acropoli di Atene, quando
la soprano Anastasia Zannis intonerà in diretta tv dal Partenone
l'inno nazionale greco, chiamato 'L'inno alla Libertà': la
Grecia aprirà così la festa nazionale del 25 marzo, che
quest'anno segna i 200 anni dall'inizio della rivoluzione che
portò all'indipendenza dall'impero ottomano, dopo quattro secoli
di dominazione. Accanto a Zannis, la guardia presidenziale - i
caratteristici soldati in gonnella che vigilano sulla tomba del
milite ignoto a piazza Syntagma - verrà schierata per
l'alzabandiera. Seguiranno sorvoli di aerei, e proprio a
Syntagma parate in abiti dei patrioti del 1821 alla presenza
della presidente della Repubblica Katerina Sakellaropoulou e del
premier Kyriakos Mitsotakis e di rappresentanti dei paesi che
aiutarono i greci a conquistare la libertà: Francia, Gran
Bretagna e Russia. Ma se agli eventi - in scala molto minore
rispetto ai piani del governo greco, causa pandemia da Covid -
presenzieranno il principe Carlo e sua moglie Camilla, e il
premier russo Mikhail Mishustin, sarà invece assente il
presidente francese Emmanuel Macron, restato in patria per
gestire la perdurante emergenza sanitaria. In omaggio alla
ricorrenza, la Francia ha comunque prestato al Parlamento greco
un arazzo del 18.mo secolo che rappresenta la 'Scuola di Atene'
di Raffaello. Ispirati dalle rivoluzioni americana e francese,
patrioti greci della diaspora fondarono nel 1814 a Odessa la
Filikì Eteria (Società degli amici) un'organizzazione segreta
presieduta da Alexandros Ypsilanti, che aveva come obbiettivo
coordinare la lotta per l'indipendenza della Grecia. Ma a parte
sporadici moti sostenuti dalla Società, anche in coordinamento
con insorti nei Balcani, l'insurrezione partì solo il 25 marzo
1821, simbolicamente con la benedizione dei rivoltosi e della
bandiera da parte del vescovo Germanos, nel monastero di Agias
Lavras, a Kalàvrita nel Peloponneso, nel giorno
dell'Annunciazione del calendario ortodosso. Le rivolte
anti-turche, che si diffusero rapidamente sotto la guida
militare di Theodoros Kolokotronis, non ebbero però il successo
sperato - la risposta ottomana fu particolarmente violenta, come
nel caso del massacro degli abitanti di Chios nel 1822 - fino a
quando le grandi potenze europee non decisero di scendere in
campo. Momento di svolta fu la battaglia di Navarino del 1827,
quando le navi francesi, britanniche e russe sbaragliarono la
flotta turco-egiziana che intendeva schiacciare i rivoltosi. Con
il trattato di Adrianopoli del 1829 venne sancita la fine della
guerra e l'autonomia della Grecia, sotto il protettorato di
Francia, Gran Bretagna e Russia. L'indipendenza definitiva
avvenne invece con il protocollo di Londra nel 1830, anche se
molti territori della Grecia attuale sarebbero stati
riconquistati solo successivamente. La lotta greca per
l'indipendenza fu fonte di ispirazione per i patrioti italiani e
poi per il Risorgimento: molti andarono a combattere con i
greci, e caddero in combattimento. Come Giuseppe Tosi e Carlo
Serassi, uccisi nel 1819 e sepolti ad Atene, o Santorre di
Santarosa e Giuseppe Rosaroll. (ANSA).
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