(di Rodolfo Calò)
(ANSA) - BERLINO, 1 SET - La marea nera del malcontento
ex-Ddr c'è stata, e pure alta, ma gli argini dei due grandi
partiti al governo a Berlino - anche se scricchiolando
sonoramente - tutto sommato hanno retto: nelle due elezioni
regionali svoltesi nell'est della Germania, in Sassonia e in
Brandeburgo, i populisti di estrema destra dell'Afd hanno
rispettivamente triplicato e raddoppiato i consensi ma non
sarebbero riusciti nel colpo storico di diventare primo partito
in una regione tedesca, come i sondaggi avevano lasciato
ipotizzare almeno a Postdam. Il partito cristiano-democratico
(Cdu) della cancelliera Angela Merkel e quello socialdemocratico
(Spd) al momento senza una guida - i due pezzi dell'inquieta
Grande coalizione al potere a livello nazionale - hanno
conservato il primato nelle rispettive roccaforti che governano
da tre decenni. Ma hanno subito perdite destinate a scuotere
Berlino condizionando due dibattiti politici: l'elezione del
nuovo leader Spd a dicembre e la leadership dell'attuale erede
di Merkel alla guida della Cdu, Annegret Kramp-Karrenbauer. Un
ulteriore elemento di riflessione è atteso con i risultati delle
elezioni fissate in Turingia per il 27 ottobre. In Sassonia, la
regione con capoluogo Dresda e la più popolosa fra le due in cui
si è votato, secondo proiezioni l'Afd ha raccolto il 27% dei
voti, tre volte di più rispetto al 9,7% che ebbe nelle
precedenti regionali del 2014. La Cdu, perdendo sei o sette
punti rispetto al 39,4% di cinque anni fa, si confermata primo
partito col 32-33% dei consensi. Era però in Brandeburgo, la
regione che circonda Berlino, che i sondaggi avevano prospettato
un testa a testa tra formazione xenofoba e un pilastro della
democrazia tedesca, la Spd che fu di Willy Brandt ed Helmuth
Schmidt. Qui l'Afd avrebbe raddoppiato i consensi passando dal
12,2% del 2014 ad un attuale 23-24%. Ma i socialdemocratici, pur
perdendo sei punti, avrebbe raccolto il 27%: un margine
risicato, ma dunque senza sorpasso. In entrambe le regioni i
Verdi hanno proseguito il loro trend positivo trainato dalle
preoccupazioni dei tedeschi per i cambiamenti climatici
ottenendo il 10% in Brandeburgo (+4 punti) e l'8,5% in Sassonia
(+2 punti). Soprattutto in Sassonia, dove peraltro la Sinistra
sarebbe in calo di otto punti al 10,5%, sarà problematico
proseguire la Grande coalizione al governo a Dresda. Tutte le
analisi della vigilia hanno spiegato la prevista avanzata
dell'Afd con la disillusione dei tedesco orientali per sviluppo
e risultati dell'unificazione tedesca del 1990: fra l'altro le
disparità salariali e pensionistiche, assieme alle paure
alimentate delle migrazioni, sono stati fra i temi su cui hanno
insistito i populisti di destra. Il vicecancelliere e ministro
delle Finanze Olaf Scholz, unico candidato di spicco fra i 20 in
corsa alla guida della Spd, si è comunque sentito autorizzato
dalle proiezioni a sostenere che "possiamo vincere le elezioni,
questo è il messaggio che mandiamo oggi, e così deve essere
sempre nei prossimi anni". (ANSA).
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