(ANSA) - ZAGABRIA, 11 NOV - La mediatrice europea Emily
O'Reilly ha reso noto di aver aperto un'inchiesta contro la
Commissione europea per i presunti mancati controlli sulla
condotta delle autorità croate verso i migranti ai confini con
la Bosnia e la mancata istituzione di un meccanismo di
monitoraggio. Lo scrivono oggi i media di Zagabria, precisando
che la procedura è stata avviata su una denuncia di Amnesty
International. Nel mirino dell'inchiesta c'è la Commissione
europea che non avrebbe assicurato che la polizia di frontiera
croata rispettasse i diritti umani fondamentali nelle operazioni
di difesa dei confini. Da alcuni anni Amnesty, altre ong e la
stampa denunciano pesanti violazioni dei diritti umani,
respingimenti illeciti verso la Bosnia, abusi e violenze ai
danni dei migranti che tentano di passare attraverso la Croazia
per raggiungere l'Europa occidentale. Il governo croato ha
sempre smentito tali accuse. La mediatrice ricorda che
"nell'ambito dei finanziamenti accordati alla Croazia per la
protezione dei confini esterni europei è prevista l'istituzione
di un meccanismo di controllo del rispetto dei diritti
fondamentali dell'Ue". Secondo Amnesty questo meccanismo, nel
lavoro dei quali dovrebbero partecipare varie ong e i difensori
civici, non è mai divenuto operativo. Resta da chiarire come
sono stati spesi i soldi previsti per questo obiettivo e perché
Bruxelles avrebbe "evitato di dare risposte agli eurodeputati su
questo fondo". Dietro queste accuse ci sono le ipotesi riprese
spesso dalla stampa che la Commissione fosse in parte complice
nelle violazioni a danni dei migranti sui confini croati, e che
una parte dei soldi destinati ai preparativi per una futura
adesione della Croazia all'area Schengen fossero stati spesi per
finanziare i respingimenti dei migranti. Bruxelles ha ora tempo
fino alla fine di gennaio per rispondere ai quesiti della
mediatrice europea. (ANSA).
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