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Bers, virus shock per economie Balcani ma ripresa in 2021

Ma previsioni sono soggette a 'incertezza senza precedenti'

13 maggio, 19:00
(ANSA) - BELGRADO, 13 MAG - Le economie nei Balcani occidentali, in Slovenia e in Croazia, si contrarranno pesantemente nel 2020, come conseguenza diretta della pandemia di coronavirus e del lockdown, ma dovrebbero registrare una forte ripresa nel 2021. È la previsione della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers), contenuta nell'ultimo rapporto Regional Economic Prospects, pubblicato oggi.

Secondo la Bers, i paesi dei Balcani occidentali assisteranno a una riduzione del pil in media del 4,8% quest'anno, rimbalzando a +7,1% nel 2021. Il calo più forte del pil nel 2020 è atteso in Albania (-9,0%), seguita da Montenegro (- 8,0%), Kosovo (-5,0%), Bosnia-Erzegovina (-4,5%), Macedonia del Nord e Serbia (entrambe -3,5%), mentre i Paesi Ue della regione rileveranno un -7,0% in Croazia e -5,5% in Slovenia.

Tra i paesi dei Balcani che ancora non fanno parte dell'Unione Europea, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord e Serbia "dovrebbero soffrire per l'interruzione delle catene di fornitura globali", afferma la Banca. Albania e Montenegro dovrebbero essere invece negativamente "influenzati dalla dipendenza dal turismo, mentre in Kosovo, e in una certa misura in altre economie dei Balcani occidentali, una riduzione delle rimesse potrebbe ridimensionare la domanda interna", osserva la Bers. Per quanto riguarda la Croazia, "una delle ragioni-chiave" di disturbo dell'economia sarà il turismo, che contribuisce a circa il 20% del pil, un comparto che sarà severamente danneggiato dalla pandemia. La Slovenia affronterà pesanti difficoltà anche perché "circa il 10% del pil" viene prodotto dalle "esportazioni dirette verso l'Italia", nazione colpita in modo grave e diffuso dall'epidemia.

Il prossimo anno dovrebbe tuttavia riportare il segno più nella regione. L'Albania potrebbe aspettarsi una crescita economica del 12,0%, il Montenegro del 10,5%, il Kosovo del 7,5%, la Bosnia Erzegovina e la Serbia del 6,0% e la Macedonia del Nord del 5,5%.

La Bers mette tuttavia in guardia sul fatto che le proiezioni sono soggette a "incertezza senza precedenti" a causa della natura stessa dell'attuale emergenza. "Se il distanziamento sociale rimane in atto per molto più tempo del previsto, la recessione potrebbe essere molto più profonda, con i livelli di produzione pro capite del 2019" che non potranno essere "raggiunti di nuovo negli anni a venire", conclude il rapporto.

(ANSA).

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