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Migranti: Slovenia propone pattuglie congiunte con Austria
A Lubiana incontro fra i due ministri dell'interno
16 settembre, 16:36
(ANSA) - LUBIANA - La Slovenia ha proposto all'Austria un
pattugliamento congiunto del confine, ma Vienna ha preso tempo.
E' quanto emerso dall'incontro tenutosi il 13 settembre fra i ministri dell'interno dei due Paesi, BoĊĦtjan Poklukar (Slovenia) e Wolfgang Peschorn (Austria). Il ministro austriaco, pur favorevole all'idea, ha detto che la proposta deve essere inquadrata nella situazione generale per valutare se sia sufficiente per far fronte alla pressione dell'ondata migratoria.
Poklukar ha ribadito che il controllo della frontiera austriaca con la Slovenia ha un impatto negativo sulla popolazione di entrambi i paesi, causando danni economici e diversi chilometri di congestione alla frontiera. È per questo motivo che ha proposto alla controparte austriaca di sospendere il controllo e di istituire pattuglie miste. L'Austria ha introdotto il controllo alla frontiera con la Slovenia, entrambi paesi dell'area Schengen, al culmine della crisi migratoria sulla rotta balcanica nel 2015, e da allora questa misura è stata prorogata più volte. Secondo quanto dichiarato da Peschorn, il governo austriaco dovrebbe rivedere la sua posizione sui confini entro la metà di ottobre, ma deve essere inviato il messaggio che l'immigrazione clandestina e il contrabbando di persone non pagano.
Intanto, quella balcanica continua a essere una delle rotte più utilizzate dai migranti per raggiungere i Paesi dell’Unione europea. In Slovenia 27 migranti sono stati fermati tra giovedì e venerdì della scorsa settimana, lungo il confine con la Croazia, in maggioranza cittadini del Pakistan e del Libano. Lo rende noto un comunicato della polizia, aggiungendo che 10 di loro hanno fatto richiesta di protezione internazionale, mentre gli altri sono stati riconsegnati alle autorità di sicurezza croate. (ANSA).
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E' quanto emerso dall'incontro tenutosi il 13 settembre fra i ministri dell'interno dei due Paesi, BoĊĦtjan Poklukar (Slovenia) e Wolfgang Peschorn (Austria). Il ministro austriaco, pur favorevole all'idea, ha detto che la proposta deve essere inquadrata nella situazione generale per valutare se sia sufficiente per far fronte alla pressione dell'ondata migratoria.
Poklukar ha ribadito che il controllo della frontiera austriaca con la Slovenia ha un impatto negativo sulla popolazione di entrambi i paesi, causando danni economici e diversi chilometri di congestione alla frontiera. È per questo motivo che ha proposto alla controparte austriaca di sospendere il controllo e di istituire pattuglie miste. L'Austria ha introdotto il controllo alla frontiera con la Slovenia, entrambi paesi dell'area Schengen, al culmine della crisi migratoria sulla rotta balcanica nel 2015, e da allora questa misura è stata prorogata più volte. Secondo quanto dichiarato da Peschorn, il governo austriaco dovrebbe rivedere la sua posizione sui confini entro la metà di ottobre, ma deve essere inviato il messaggio che l'immigrazione clandestina e il contrabbando di persone non pagano.
Intanto, quella balcanica continua a essere una delle rotte più utilizzate dai migranti per raggiungere i Paesi dell’Unione europea. In Slovenia 27 migranti sono stati fermati tra giovedì e venerdì della scorsa settimana, lungo il confine con la Croazia, in maggioranza cittadini del Pakistan e del Libano. Lo rende noto un comunicato della polizia, aggiungendo che 10 di loro hanno fatto richiesta di protezione internazionale, mentre gli altri sono stati riconsegnati alle autorità di sicurezza croate. (ANSA).
