Cultura

Wenders, Bergoglio uomo senza paura

Uscita evento (4-7 ottobre) in 350 copie per papa Francesco

Redazione ANSA

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"Dove sta la spiritualità di Papa Bergoglio? È vero ne parla poco, si sofferma su cose più umane come la solidarietà, l'ecologia, ma la sua spiritualità sta nel fatto che non ha mai paura. Lì capisci che dietro questa figura c'è un fondamento, una forte base". Così a Roma Wim Wenders per presentare 'Papa Francesco. Uomo di parola', il documentario dedicato a Papa Bergoglio già alla Séance Spéciale a Cannes e ora in sala con un'uscita evento (dal 4 al 7 ottobre) con Universal che lo distribuirà in 350 copie. Al centro del film un lungo dialogo col Pontefice che parla di morte, giustizia sociale, immigrazione, ecologia, diseguaglianza, materialismo e ruolo della famiglia. Con tecniche di ripresa realizzate in Vaticano insieme a Vatican Media, il Papa si rivolge in modo diretto allo spettatore instaurando una relazione intima con chi lo osserva. "Sono cresciuto cattolico in una famiglia cattolica - dice Wenders - e a 16 anni ho pensato seriamente di fare il prete. Poi è arrivato il rock and roll e l'amore per il cinema e nel 1968 ho lasciato la chiesa per tornarci nei tardi anni Ottanta, ma come protestante. Non sono insomma un papista, ma sono stato subito colpito da quest'uomo per una cosa: farsi chiamare Francesco, il segno di un coraggio, di un nuovo rapporto con la natura, con gli emarginati e le altre religioni. Cosa ribadita proprio con il suo nome". Ora aggiunge il regista de 'Il cielo sopra Berlino': "Bergoglio, ad esempio, affronta con tolleranza zero il problema della pedofilia tra i sacerdoti. Un modo chiaro di cercare guai, di mostrare il suo grande coraggio". Il documentario nasce da una lettera: "Con l'invito da parte di monsignor Dario Viganò di venire in Vaticano per discutere la possibilità di fare un film sul Papa. Mi resi subito conto che un progetto di questo genere comportava una grandissima responsabilità, ma il Vaticano - ci tiene a dire il regista tedesco - mi ha aperto gli archivi senza mai interferire nel mio lavoro". I nemici di Papa Bergoglio? "Credo che le persone che oggi lo combattono siano i conservatori all'interno della chiesa che credono si stia spingendo troppo oltre, ma invece è proprio il papa che serve oggi". Comunque aggiunge: "Non doveva essere un film per il solo pubblico cattolico e questo per volontà dello stesso Vaticano, Papa Francesco riesce a parlare comunque a tutti, ha una abilità di connettersi con la gente, cosa che ho cercato di trasmettere in questo film". La frase più bella di Bergoglio? "Quando mi ha raccontato come da giovane prete, dopo aver fatto tante confessioni, avvicinava i genitori e gli chiedeva semplicemente: 'voi giocate coi vostri bambini, gli dedicate ogni giorno un po' di tempo?".