"Esistono delle difficoltà, ma,
negli ultimi mesi, è stato registrato un evidente miglioramento
nei tempi di erogazione delle prestazione. E se qualche
performance è peggiorata è perché mancano professionisti e non
vi sono strutture accreditate che possano, o non hanno dato
disponibilità, garantire il servizio". Così l'Azienda sanitaria
regionale del Molise che sul tema delle liste d'attesa ha oggi
fornito i dati aggiornati dai quali si evince un miglioramento
della situazione. "Su 65 tipologie di prestazioni, cosiddette
traccianti poiché monitorate dall'Agenas e dal Ministero della
Salute - spiegano - per cui ci sono pazienti in lista, tante
garantiscono minori tempi di attesa rispetto al passato. A
determinare il nuovo assetto il costante lavoro dei vertici
Asrem che, negli ultimi mesi del 2023, hanno preso in mano la
situazione ridefinendo le agende e sollecitando lo snellimento
delle medesime liste".
Confrontando il bimestre novembre-dicembre 2023 e l'ultimo
del 2024 (maggio-giugno) è possibile notare che i tempi medi di
attesa: per una visita cardiologica sono passati da 158 giorni a
94 (con indice di performance del 51%), per una visita
endocrinologica da 174 a 104 giorni (con indice di performance
del 50%), per una visita ginecologica da 85 a 55 giorni (con
i.p. del 71%), per una visita urologica da 107 giorni a 83 (con
i.p. del 57%) e così via anche per altri 20 tipi di prestazione
sanitaria. Di contro, si sono allungate le tempistiche su: TC
del rachide e speco vertebrale toracico da 28 a 62 giorni, TC
bacino e articolazioni sacroiliache da 81 a 214 giorni,
Ecografia monolaterale della mammella da 211 a 261 giorni.
"Prestazioni, queste ultime - evidenzia l'Asrem - attenzionate
dal sistema sanitario regionale per invertire il trend. E per
rispondere a tali esigenze si continua a lavorare al reperimento
di medici che rispondano alle richieste del territorio".
"In ogni caso, nel rispetto della normativa vigente - come
sottolineato dal direttore generale Asrem, Giovanni Di Santo -
la pubblicazione delle liste d'attesa è avvenuta come previsto
dalla legge, ossia entro il 30 luglio. Infine, e certamente
lontano da ogni forma di giustificazione, si specifica pure che
i tempi di attesa in regione non sono differenti da altre
realtà, anzi sono spesso ridotti".
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