Monta la polemica dei pendolari
della linea ferroviaria Campobasso-Roma in merito agli
annunciati tagli di alcune corse.
Attraverso una nota esprimono perplessità sulle "azioni
scellerate di un management aziendale che approfitta della
totale assenza della Regione e dei suoi rappresentanti, presenti
solo in pompa magna alle inaugurazioni della mitologica
elettrificazione", chiedendo "di smentire o confermare la
volontà di cancellare alcune corse dal già limitato servizio
quotidiano".
"La soppressione - osservano - che artatamente è stata tenuta
nascosta e non attivata con il cambio stagionale di orario
proprio per non darne contezza pubblica all'utenza, partirà dai
primi giorni di luglio. Da quanto appurato - fanno sapere -
verrà soppresso il treno delle 7.45 da Isernia a Roma senza
prevedere alternative. Dei due treni quotidiani, quello delle
19.35 e delle 20.35, entrambi da Roma Termini a Isernia, ne sarà
realizzato uno solo alle 20.15. Al di là di voler agire su un
servizio già ai minimi termini e con orari impossibili -
proseguono - le menti che hanno partorito tale capolavoro
dimostrano, per l'ennesima volta, una incapacità di attivazione
delle sinapsi. Quei treni, infatti, sono particolarmente
destinati ai pendolari che per anni hanno fatto sacrifici enormi
per adeguarsi agli scempi della linea ferroviaria. Non solo -
spiegano - ovviamente la scelta è caduta su treni che, guarda
caso, non fermano a Cassino".
Per i pendolari, dunque, sarebbe più opportuno "se proprio si
voleva e doveva risparmiare", riorganizzare il treno delle 9.35
da Isernia a Roma Termini, che ha un orario perfettamente
inutile anche per un semplice turista, o uno dei due delle 13.07
o delle 14.35 da Roma Termini a Isernia".
Infine una riflessione, che nello stesso tempo assume i
connotati di una denuncia: "I nostri politici locali hanno più a
cuore i viaggiatori laziali dei molisani? Già, questi no perché
hanno la fermata a Cassino pur essendo addossati e concentrati
in un orario ristretto inutile. Di certo questi signori non
hanno mai agevolato noi, anzi".
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