di Lino Venditti
(ANSA) - CAMPOBASSO, 22 FEB - Una scia interminabile di
criticità sta delineando il presente della sanità molisana alle
prese dal 2007 con i problemi legati all'attuazione del Piano di
rientro dal disavanzo, blocchi del turn over, carenza degli
organici, liste di attesa 'dilatate', concorsi per l'assunzione
di medici andati deserti e con Commissari ad Acta che non sono
riusciti a portare a termine, almeno fino ad oggi, i loro
incarichi. Ed e' proprio di oggi l'annuncio delle dimissioni
del subcommissario alla sanità Giacomo Papa. "Avendo registrato
- scrive - nel corso della riunione che si è svolta ieri presso
il Ministero della Salute il venir meno delle condizioni che mi
avevano indotto ad accettare l'incarico, rassegno le mie
dimissioni irrevocabili da sub-commissario per il piano di
rientro sanitario della Regione Molise. Lascio l'incarico -
conclude - con la speranza di aver dato un contributo al
miglioramento della sanità regionale",
E senza esito e' stato anche l'avviso per soli titoli
finalizzato all'assunzione a tempo determinato di tre medici
palliativisti da impiegare per il progetto relativo alla
costituzione e implementazione della rete della terapia del
dolore in area pediatrica. Su tre professionisti richiesti, solo
due hanno risposto ma dopo pochi giorni dall'approvazione della
graduatoria hanno comunicato di rinunciare all'incarico. Non
solo: durante il covid furono assunti medici venezuelani ed
altri medici non italiani che prestano servizio nella sanità
regionale.
Sul 'caso Molise' era intervenuto anche il ministro della
Salute, Orazio Schillaci. "Se una regione dopo 13 anni non esce
dal commissariamento, nonostante il Piano di rientro, significa
che forse il commissariamento non è lo strumento più utile per
assicurare i servizi ai cittadini". Queste le sue parole in
occasione della partecipazione all'inaugurazione dell'anno
accademico dell'Università del Molise. Tra le priorità, dunque,
resta di prim'ordine quella di azzerare il disavanzo sanitario.
Servirebbe un provvedimento ad hoc. "La richiesta di un Decreto
Molise sul modello della Regione Calabria, per il recupero del
deficit, va presa in seria considerazione, non solo dal
dicastero della Salute, ma anche dal Mef", aveva detto il
ministro che tuttavia sottolineò: "il Decreto da solo non
sarebbe sufficiente senza una strategia di più ampio respiro che
consenta al Molise, una volta azzerato il debito, di non
generarlo di nuovo. Va creato un nuovo modello che possa
consentire il mantenimento del pareggio".
Intanto tra i numerosi problemi è emerso anche quello della
scarsa attrattività che ha il Molise per i medici. Numerosi
concorsi e avvisi pubblici emanati dall'Asrem per assumere a
tempo determinato e indeterminato specialisti nelle varie
discipline mediche, sono andati deserti o hanno fatto registrare
una scarsa adesione rispetto al numero dei posti richiesti. A
questo si aggiunge la recente polemica sollevata dal 'Gemelli
Molise', struttura convenzionata, che ha criticato i contenuti
di un decreto del Commissario ad Acta e presidente della
Regione, Donato Toma. Nel provvedimento è stabilito che le
prestazioni per i trattamenti di radioterapia effettuate dal
Gemelli, unica struttura in regione, vengano validate dal
dirigente medico del reparto di Oncologia dell'ospedale
Cardarelli di Campobasso. Quello che starebbe accadendo, secondo
il Gemelli, è una sorta di 'corto circuito' tra lo specialista
di radioterapia e l'oncologo del Cardarelli. (ANSA).