(ANSA) - CAMPOBASSO, 16 FEB - Il decreto emesso dal
Commissario ad Acta per la Sanità e presidente della Regione
Molise, Donato Toma, "in teoria ci obbliga a uccidere i nostri
pazienti", da un Commissario che gestisce la sanità "ci si
aspetta un minimo di competenza, l'ignoranza e il dolo quando si
tratta di vite umane non è tollerabile. Rivolgo un appello al
ministro della Salute, Orazio Schillaci, affinché intervenga e
ponga fine a questo metodo scellerato e criminale".
Così il presidente del 'Gemelli Molise', Stefano Petracca, nel
corso di una conferenza stampa. Sotto accusa, il decreto nel
quale si stabilisce che le prestazioni per le erogazioni dei
trattamenti di Radioterapia effettuate dal Gemelli Molise,
vengano validate dal dirigente medico del reparto di Oncologia
dell'ospedale Cardarelli di Campobasso.
"Senza un intervento immediato - ha detto Petracca, aggiungendo
che non si tratta di questioni economiche che verranno trattate
in altre sedi - entro fine mese smetteremo di prendere ulteriori
pazienti e inizieremo a chiudere Radioterapia". Ancora più duro
e diretto l'avvocato Fabio Verile. "Il collegio nazionale
universitario e i professori ordinari delle discipline
radiologiche hanno scritto alla Struttura commissariale
invitandola a desistere da quella che è un'azione che si sarebbe
rivelata scellerata. A scriverlo - ha evidenziato - anche
l'Associazione italiana della radioterapia e oncologia clinica".
Il legale ha puntato il dito sulla questione relativa alle
validazioni delle prescrizioni da parte del responsabile del
reparto di Oncologia del Cardarelli: "ci sono state tantissime
disfunzioni, perdite di tempo, mancate risposte e risposte
errate", con validazioni mediche del piano di trattamento,
"affidate ad un oncologo che non ha competenze specifiche.
Immagino - ha aggiunto - che per fare questo serva una visita
medica, che non c'è stata".
In sostanza quanto richiesto dallo specialista del Gemelli sul
numero dei trattamenti (schermature) da effettuare su pazienti
oncologici, è stato disatteso "senza una visita, una motivazione
o una spiegazione". A questo punto Verile ha anche riferito
quanto avrebbe detto il direttore di Oncologia del Cardarelli in
merito alle procedure adottate: "mi hanno ordinato di fare
così", aggiungendo che la disposizione è arrivata da "uno degli
ispettori dell'Asrem legato alla Struttura commissariale".
"Abbiamo demandato la cura di un paziente affetto da tumore - ha
tuonato il legale - ad un medico scellerato che prende ordini da
una laureata (l'ispettore Asrem ndr) in Scienze politiche. In
questa sede non stiamo parlando di denaro e di questioni
amministrative - ma di delitti contro la persona, di omicidio,
lesioni gravissime, il decreto va immediatamente revocato".
Intanto dal Gemelli continuano a seguire un percorso ben
preciso. "Il trattamento sul paziente richiede un lavoro
continuo e complesso, consta di una serie di fasi che vanno a
succedersi e va personalizzato - ha spiegato il direttore di
Radioterapia, Francesco Deodato - la necessità di dover
richiedere una validazione preventiva significa doversi
fermare, chiedere l'autorizzazione e ripartire, questo è un
problema. Oltretutto - ha aggiunto - molte impegnative erano
sbagliate, le abbiamo rimandate indietro chiedendo di
correggerle. Noi continuiamo a seguire i trattamenti che
riteniamo necessari anche se la autorizzazioni non sono
arrivate. In questo momento sono fuorilegge, sto facendo una
cosa che non dovrei fare, ma penso esclusivamente al bene dei
pazienti". (ANSA).