(ANSA) - TERMOLI, 08 GIU - "L'Italia avrebbe dovuto fare una
politica di pace visto che ha l'art. 11 della Costituzione". Il
segretario nazionale del Prc- Sinistra Europa Maurizio Acerbo a
Termoli boccia la politica della Nato e accusa l'Italia. E
ricorda i fatti accaduti in Ucraina che portarono agli accordi
di Minsk.
"Una soluzione di pace per l'Ucraina era stata trovata. Nel 2014
dopo il golpe, c'era stata l'insurrezione dell'Ucraina
orientale, scontri, violenze e poi le due repubbliche autonome:
Ludgansk e Doneck. Una mediazione europea aveva portato agli
accordi di Minsk che prevedevano il riconoscimento
dell'autonomia dell'autogoverno delle regioni a maggioranza
russe e parallelamente la neutralità dell'Ucraina" ricorda
Acerbo.
Oggi, sottolinea il politico: "Invece si è fatta una pressione,
una sponsorizzazione delle forze che chiedono l'ingresso della
Nato. Ora è evidente che va condannata l'invasione di Putin
perchè è una violazione del diritto internazionale ma anche se
non ci fosse Putin, ci fosse Kennedy, è probabile che la Russia
avrebbe reagito molto male all'entrata dell'Ucraina nella Nato.
Ricordo che Kennedy arrivò alle soglie della guerra atomica
quando i russi misero le basi a Cuba. Nel 2008, con il Governo
Prodi, la posizione ufficiale dell'Italia era no all'ingresso
dell'Ucraina nella Nato perchè sapevano che i russi si sarebbero
scatenati".
Acerbo conclude:"Putin non la chiama guerra ma una operazione
speciale. Ma la Nato e gli Stati Uniti come hanno definito
l'invasione dell'Iraq e dell'Afganistan? Operazione di polizia
internazionale. Quindi Putin è un imitatore. Chi è che ha
bombardato la Serbia finchè non ha dovuto accettare che il
Kosovo diventasse indipendente? La Nato compreso il Governo
italiano con Massimo D'Alema presidente del Consiglio".
Acerbo invita ad aprire un dialogo con la Russia:"Se si può
parlare con gli Stati Uniti e la Nato, si può parlare anche con
Putin e trovare una soluzione per la pace. L'Italia avrebbe
dovuto fare una politica di pace visto che ha l'art. 11 della
Costituzione". (ANSA).