Dopo i roghi di domenica scorsa
che hanno distrutto vaste aree verdi e agricole del Basso
Molise, la federazione regionale di Coldiretti interviene
sull'emergenza incendi "che appare strettamente connessa con il
recente fenomeno del grande aumento di richieste di
autorizzazioni per la creazione di impianti fotovoltaici a terra
che in caso di parere positivo causano l'abbandono e dunque il
presidio di vaste aree di territorio agricolo". "Anche in Molise
- è spiegato in una nota - è infatti partita la 'corsa' alla
produzione di energia da fonti rinnovabili che, tuttavia, spesso
sacrifica terreni agricoli vocati a produzioni di eccellenza non
'replicabili' in altre aree del territorio". Dai giovani
agricoltori di Coldiretti arriva una proposta: "le Regioni e gli
enti locali identifichino nelle aree da bonificare, nei terreni
abbandonati, nelle zone industriali obsolete e nei tetti delle
strutture produttive anche agricole, il luogo idoneo
all'installazione del fotovoltaico per la corretta produzione di
energia da fonti rinnovabili". "Il consumo di suolo agricolo
destinato al fotovoltaico a terra - afferma Coldiretti Giovani
Impresa - minaccia il futuro alle nuove generazioni di
agricoltori che sostengono e promuovono ogni giorno
l'innovazione tecnologica sostenibile. Inoltre, destinando i
suoli agricoli al fotovoltaico si accelererà la perdita di
biodiversità unica del nostro Paese".
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