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Turismo montano: Uncem denuncia, gran parte fondi a Trentino

Turismo montano

Turismo montano: Uncem denuncia, gran parte fondi a Trentino

'Evidente disparità, riemerge questione meridionale'

CAPRACOTTA, 21 maggio 2021, 13:28

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il Governo stanzia 100 milioni nel Decreto Sostegni per aiutare la ripresa turistica montana, "ma la metà dei fondi va al Trentino". È quanto denunciano in una nota stampa Marco Bussone, presidente dell'Unione nazionale comuni montani (Uncem) e Candido Paglione, presidente Uncem Molise e sindaco di Capracotta (Isernia). Per Bussone si tratta di una "sperequazione dei finanziamenti" e per questo "bisogna intervenire per sanare una disparità evidente". "È certamente importante - osserva - che vi siano altri 100 milioni di euro nel Decreto Sostegni bis per i Comuni montani, turistici". A suo avviso, dunque, occorrono "correttivi da mettere in atto subito per evitare un complicato quadro, con uno sbilanciamento delle risorse sulle due province autonome (Trento e Bolzano) e la necessità di individuare altre risorse per le attività economiche nei Comuni montani dove il turismo è andato in crisi per mancanza di flussi, arrivi, presenze". Secondo Paglione "purtroppo esiste una questione meridionale o appenninica che, in questo caso, in occasione della ripartizione dei fondi per i comuni montani, riemerge in tutta evidenza. È il caso di ricordare quanto sia importante, in questo particolare momento, provare a fare almeno una carezza alle montagne meno 'blasonate', quelle dove non si fanno le Olimpiadi e dove non nevica 'firmato', ma dove si soffre oggettivamente di più. Se il governo dovesse mantenere questa sperequazione - sottolinea - allora vuol dire che non conosce le montagne italiane. Non riesco a comprendere come si possa pensare, con tutto il rispetto, che la montagna del Trentino Alto Adige debba rappresentare la metà delle montagne italiane in termini di assegnazione delle risorse. Non è così, anzi, noi amministratori delle montagne dell'Appennino dobbiamo chiedere con forza una immediata correzione che vada in direzione di una chiara attenzione a tutte le attività economiche delle nostre montagne che stanno soffrendo ormai da oltre un anno. La logica del più forte, in questo caso - conclude - non può prevalere".
   

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