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Sanità, Ordine medici Campobasso, criticità in ospedali

Sanità, Ordine medici Campobasso, criticità in ospedali

Disattesa prevenzione e cura patologie cronico-degenerative

CAMPOBASSO, 23 aprile 2021, 12:05

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un'analisi sulla situazione degli ospedali di Campobasso e Termoli, dalla quale sono emerse diverse criticità, è stata fatta attraverso una serie di incontri che il neo presidente dell'Ordine dei medici di Campobasso, Giuseppe De Gregorio, ha avuto con i direttori responsabili e facenti funzioni delle Unità operative d'area medica, chirurgica e servizi dei due nosocomi. La prima preoccupazione, spiega De Gregorio, riguarda "la grave carenza degli organici che rischia di compromettere l'efficienza e l'efficacia delle prestazioni assicurate, in un periodo di grave emergenza". L'ospedale di Campobasso, "che rimane l'Hub di riferimento regionale per le patologie tempo-dipendenti, non ha un organico idoneo di specialisti e infermieri per soddisfare la richiesta di prestazioni proveniente dal territorio. In particolare - osserva - la cronica carenza di anestesisti compromette ogni giorno la realizzazione del programma chirurgico e lo smaltimento delle liste di attesa che hanno subìto un ulteriore allungamento: i pochi specialisti tuttora in servizio sono occupati pressoché esclusivamente nell'assistenza dei pazienti Covid e in interventi di sola emergenza".
    Inoltre, la riorganizzazione dei posti letto per accogliere i pazienti affetti da Covid, "ha determinato una loro riduzione soprattutto nei reparti chirurgici, con conseguente impossibilità di ricovero per interventi elettivi e drastica riduzione dell'attività diagnostica e terapeutica per pazienti non affetti da Covid, il tutto aggravato dalla mancata autorizzazione a eseguire la diagnostica sierologica Sars-Cov2 al di fuori del laboratorio del Cardarelli". Altro aspetto riguarda "l'impossibilità di garantire prestazioni in tempi accettabili" che ha comportato "l'incremento della migrazione sanitaria 'chirurgica' verso strutture fuori regione, con un calo senza precedenti degli interventi di elezione tra il 60 e l'80%".
   

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