Esposto del
consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Valerio Fontana
all'Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) e alle Procure di
Larino e Campobasso su presunte incompatibilità del nuovo
consiglio di amministrazione del Consorzio industriale Valle
Biferno. L'esponente pentastellato di Termoli sottolinea
l'esistenz:"di profili di inconferibilità delle cariche ed
incompatibilità di tutti i membri". Per le cause di
inconferibilità, Fontana spiega, citando la "Legge Severino"
come:"il Cda del Cosib è composto interamente da amministratori
locali, in carica tanto al momento della nomina che ora. Il
presidente del Consorzio industriale, in particolare, è anche
sindaco di Petacciato. Accanto a lui nel Cda siedono i sindaci
di Guglionesi (Campobasso), San Giacomo degli Schiavoni
(Campobasso) e Campomarino (Campobasso), oltre ad un consigliere
comunale di Termoli. Un discorso a parte va fatto per il
consigliere termolese, che esercita la sua attività in un Comune
che, da solo, supera il limite di 15 mila abitanti, avendo una
popolazione censita di 33 mila abitanti".Già prima della nomina
del Cda Cosib, i consiglieri di minoranza al Comune di
Petacciato: Fallica e Ferrara, avevano diffidato i sindaci dei
paesi consorziati affinché non accettassero
l'incarico."L'incompatibilità del presidente, in particolare,
non è una questione di secondo piano: dallo statuto del Cosib,
infatti, emerge chiaramente come il presidente abbia compiti di
indirizzo e gestione diretta del Consorzio, non un mero incarico
di rappresentanza. A conferma dei dubbi che ho evidenziato
nell'esposto, c'è un altro precedente: anche il Tar del Lazio è
intervenuto su un caso analogo, pronunciandosi sulla
inconferibilità degli incarichi per i pubblici amministratori
coinvolti, con la sentenza numero 453 del 9 maggio 2018".
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