Sit-in di protesta dei sindacati e
delle Rsu dell'ospedale 'Veneziale' di Isernia per denunciare
"la disorganizzazione del sistema sanitario regionale". Per
oltre tre ore i segretari regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil
Fpl, Fials Fsi - Usae Nursing Up e lavoratori hanno presidiato
un'area del nosocomio, chiedendo risposte ai vertici dell'Asrem
e della Regione Molise. Tre le questioni di maggiore rilievo:
"Sicurezza, assunzioni e pagamento delle indennità". Secondo
sindacati e Rsu: "La mancanza di un unico ospedale Covid, ha
trasformato tutti e tre i maggiori nosocomi: Campobasso, Termoli
(Campobasso) e Isernia, in ospedali Covid con percorsi promiscui
che non garantiscono la sicurezza di operatori e utente, come
dimostrano i numeri relativi alle persone infettate. Situazione
che ha generato paura tra gli utenti". Hanno criticato l'ipotesi
di aprire, a Isernia, un nuovo ospedale: "quando ci sono già
strutture operanti che andrebbero rafforzate con l'assunzione di
personale. Una carenza già insostenibile prima del Covid". Per
le indennità, i sindacati hanno fatto rilevare: "il personale
non ha ricevuto le indennità salariali dal 2016". Il sit-in di
Isernia è stato il terzo, dopo quello all'ospedale 'Cardarelli'
e al 'San Timoteo', "tuttavia - hanno fatto rilevare i sindacati
- l'Asrem e la Regione ancora non hanno risposto ai quesiti
posti".
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