Per un paziente ricoverato in
ospedale a causa del Covid-19, i principali indicatori di un
maggiore rischio di mortalità sono stati l'età avanzata, il
decadimento della funzione renale e l'elevato livello di
infiammazione nel sangue. Sono i risultati di uno studio guidato
dal Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell'Irccs
Neuromed di Pozzilli, in collaborazione con la Clinica
Mediterranea Cardiocentro di Napoli, l'Università di Pisa e
altri 33 centri clinici italiani che hanno costituito la
collaborazione 'COvid-19 RISk and Treatments' (Corist). La
ricerca, pubblicata sulla rivista internazionale Nutrition,
Metabolism and Cardiovascular Disease ha preso in esame 3.894
pazienti Covid-19 ricoverati in ospedali italiani dal 19
febbraio al 23 maggio. "Lo scopo principale del nostro studio -
dice Augusto Di Castelnuovo epidemiologo del Dipartimento di
Epidemiologia e Prevenzione del Neuromed, attualmente presso
Mediterranea Cardiocentro di Napoli - è stato quello di
individuare i principali fattori di rischio di morte nei
pazienti Covid-19, in modo da fornire migliori strumenti per
identificare i pazienti a più alto rischio verso i quali
predisporre particolari attenzioni e interventi terapeutici più
mirati". "Un interesse particolare dello studio 'Corist' -
spiega Giovanni de Gaetano, Presidente di Neuromed - è che è
stato effettuato nella vita reale del nostro Sistema sanitario
nazionale, in real life, facendo confluire nei risultati la
ricchezza delle diverse esperienze di centri clinici grandi e
piccoli, dalla Lombardia alla Sicilia".
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