Ormai per tutti sono eroi
nazionali, riconosciuti tali solo ora, ai tempi del Coronavirus:
medici, infermieri e personale sanitario, quotidianamente e con
turni massacranti, stanno mettendo in campo tutte le loro forze
e risorse per prestare cure a pazienti contagiati dal virus, ma
anche a chi è affetto da altre patologie, mettendo a rischio la
propria salute soprattutto a causa della carenza di dispositivi
di protezione individuale (Dpi). A testimoniare all'ANSA questa
situazione, che comunque non si registra solo in Molise, un
infermiere dell'Azienda sanitaria regionale (Asrem).
"In 15 giorni mi hanno fornito solo due mascherine - ha detto
- mi rendo conto che il problema è generale, ma in questa
maniera non riusciamo a operare in sicurezza, quella personale -
osserva - ma anche dei pazienti, soprattutto anziani, che
comunque presentano patologie serie. Oltretutto - aggiunge - per
noi non è possibile rispettare le distanze di sicurezza in
quanto il contatto con il paziente è diretto e poi - sottolinea
- non sappiamo se e chi dei suoi familiari ha avuto contatti con
altre persone, se è tornato recentemente da altre regioni o se è
asintomatico, ma positivo, al Coronavirus. Cosa che potrebbe
riguardare anche noi - sottolinea - proprio in virtù del
servizio che svolgiamo ogni giorno. È una situazione particolare
che non abbiamo mai vissuto - conclude - ma torno a ripetere che
servono assolutamente i dispositivi di protezione individuale,
altrimenti svolgere la nostra attività risulta veramente
difficile".
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