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Relitti navi e barche abbandonate, ddl ad hoc

Nuove procedure smantellamento

27 gennaio, 11:40
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Ogni anno 20 navi di grandi dimensioni (cosidette 'maggiori', quelle per la navigazione d'altura) vengono abbandonate nei porti italiani. A queste si aggiungono 150 relitti e 31 mila imbarcazioni da diporto abbandonate, per un fiume di 42 mila tonnellate di vetroresina. E' per risolvere questa situazione, anche da un punto di vista della sicurezza ambientale e sanitaria oltre che economica, che è stato messo a punto un disegno di legge ad hoc ('Disposizioni in materia di rimozione e riciclaggio dei relitti navali e delle navi abbandonate nei porti nazionali') a prima firma del presidente della commissione Ambiente al Senato Giuseppe Marinello, che lo ha presentato a Palazzo Madama. Il ddl è costituito da 10 articoli. Obiettivo principale è prevedere una specifica procedura di smantellamento dei relitti salvaguardando l'ambiente e la sicurezza della navigazione. ''Sono centinaia i relitti di navi affondate e imbarcazioni che generano una situazione di degrado e pericolo - osserva Marinello - in particolare viene data una definizione di relitto e di nave abbandonata; viene fatta una mappatura, si istituisce un osservatorio sui relitti ed è prevista l'istituzione di un Consorzio ad hoc per la rimozione finanziato con un contributo all'attracco. Poi è prevista la modifica dell'articolo 73 del codice della navigazione e l'introduzione del 73-bis''. ''Un aspetto molto importante è quello legato all'economia circolare - rileva il senatore del Pd Massimo Caleo - perché da un lato si procede con il disinquinamento dei mari e la sicurezza ambientale dall'altro si può creare buona ed intelligente occupazione''.

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