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Marò: India 'esamina' richiesta arbitrato internazionale

Ora sarà creato un tribunale 'ad hoc' di cinque membri

29 giugno, 22:39
Marò: India 'esamina' richiesta arbitrato internazionale Marò: India 'esamina' richiesta arbitrato internazionale

 (di Maurizio Salvi) (ANSA) - NEW DELHI, 29 GIU - L'Italia ha voltato pagina nella vicenda dei Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone chiedendo un arbitrato internazionale e l'India si è limitata per il momento a constatare, senza però far trapelare minimamente i sentimenti che la animano di fronte alla nuova piega presa dagli avvenimenti. Venerdì scorso il governo italiano ha fatto un passo formale attivando le procedure per la costituzione di un tribunale 'ad hoc' presso la Corte permanente di arbitraggio dell'Aja e contemporaneamente ha notificato ufficialmente a New Delhi la sua iniziativa, motivandone le ragioni. E si è detto determinato, in attesa dell'avvio concreto dell'arbitrato, "a chiedere immediatamente l'applicazione di misure che consentano la permanenza di Latorre in Italia e il rientro in Patria di Girone". Di fronte a questo scenario, il portavoce del ministero degli Esteri indiano, Vikas Swarup, ha risposto così alla domanda di una giornalista locale: "Siamo a conoscenza di questo sviluppo. I nostri esperti legali lo stanno esaminando". Una posizione molto simile a quella che in passato il governo di Delhi prese riguardo alle notizie circolanti di una "proposta" italiana per una soluzione consensuale della crisi determinata dalla morte 40 mesi fa di due pescatori indiani al largo del Kerala, in cui appunto sono implicati Latorre e Girone. E risuonano ancora forti le affermazioni del ministro degli Esteri Sushma Swaraj lo scorso 31 maggio: "Abbiamo ripetutamente sollecitato il governo italiano a unirsi al processo giudiziario in quanto il caso è sub judice". L'Italia, aveva aggiunto, "non ha finora neppure partecipato al processo giudiziario. Se accetta di parteciparvi, la vicenda potrà avanzare". Cosa succederà nei prossimi giorni? E' molto difficile prevederlo perché nessuno sa se i "contatti segreti" tenuti fra le parti da quando a ottobre è stata presentata la proposta di Roma hanno permesso di raggiungere una qualche intesa. Ma luce verrà fatta presto, non appena cioè le fonti ufficiali indiane reagiranno alla richiesta italiana di arbitrato internazionale. Quale firmataria della Convenzione Unclos, l'India non può rifiutarsi di partecipare all'arbitrato, e avrà voce in capitolo nella formazione del tribunale di cinque membri. Quello che si potrebbe fare è non collaborare per un giudizio rapido, e questo ovviamente allungherebbe i tempi del processo, che già si prevedono abbastanza lunghi. Intanto di certo c'è che fra due settimane (il 14 luglio) è prevista un'udienza presso la Corte Suprema riguardante il ricorso italiano sull'utilizzo della polizia antiterrorismo Nia e sulla giurisdizione. Quell'udienza era in calendario il 7 luglio, ma è stata spostata di una settimana, facendola cadere a ridosso della data (15 luglio) in cui termina il nuovo permesso concesso a Massimiliano Latorre per seguire il percorso riabilitativo dell'ictus che lo ha colpito il 31 agosto 2014. In mancanza di un'intesa fra le parti che implichi almeno un allungamento di tale permesso, in definitiva, la situazione potrebbe farsi fra Italia e India nuovamente rovente. Infine il primo luglio è in calendario una nuova udienza del giudice 'ad hoc' che dovrebbe processare i due Fucilieri di Marina. Per il momento tutto è fermo per ordine della Corte Suprema sulla base delle eccezioni presentate dalla parte italiana alla presenza nell'inchiesta della polizia antiterrorismo Nia. Quindi, come le altre, anche questa udienza subirà un rinvio.(ANSA).

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