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Maro': Terzi, situazione inaccettabile,ma fiducia in corte

Sul tavolo la carta Onu, i due militari sono stati ingannati

29 settembre, 11:00
I DUE MARO' TRATTENUTI IN INDIA I DUE MARO' TRATTENUTI IN INDIA

  (dell'inviato Stefano Polli) (ANSA) - NEW YORK, 28 SET - La situazione dei Marò è inaccettabile e inammissibile. Ma l' Italia aspetta con "trepidazione e fiducia" la sentenza della Corte Suprema indiana convinta di avere ragione da vendere e aspettandosi una soluzione positiva del caso. Se non dovesse andare così "ci sono molte cose che si possono fare", a cominciare da un forte coinvolgimento delle Nazioni Unite.

Giulio Terzi fa il punto sulla vicenda dei due militari italiani trattenuti in India. Lo fa tirando il bilancio della 67esima assemblea delle Nazioni Unite, a New York. La settimana prossima l'India proprio al Palazzo di Vetro parlerà della lotta alla pirateria con l'idea di mettere soldati armati a bordo delle proprie imbarcazioni. Sembra quasi una beffa per l'Italia. Il titolare della Farnesina esprime però un cauto ottimismo forte della convinzione che le argomentazioni italiane sono "solide" ed è davvero "difficile pensare a una sentenza avversa". "Ricordiamo che questa vicenda è nata con un inganno - ricorda Terzi - a danno dei nostri due soldati, del comandante della nave e dell'armatore. Tutti erano convinti di dover dare spiegazioni su un incidente di cui non sapevano nulla. E cosi sono stati attirati nel porto di Kochi". Ma, attenzione, spiega ancora il titolare della Farnesina, se ci fosse una sentenza negativa ci sarebbe un "danno enorme" per tutte le missioni dell'Onu. "Non ci sarebbe più la necessaria serenità nelle forze di pace delle Nazioni Unite".

La carta dell'Onu è quella da giocare fino in fondo. Terzi lo spiega con chiarezza. Ma ci "sono molte cose che si possono fare". "Noi stiamo attenti a quello che potremo e dovremo fare se le cose non dovessero andare come devono andare".

Di più Terzi non vuole dire. Eventualmente si tratterebbe di una "decisione collegiale del governo", spiega. Ma è presto per parlarne. Il titolare della Farnesina ha fiducia in una conclusione positiva visto che l'India è "una grande democrazia" e "un Paese amico". E' certo comunque che l'Italia non intende mollare. "Se non si risolvono le cose siamo pronti con una serie di iniziative a tutto campo, siamo pronti a tutto", spiega il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura, anche lui a New York. Si può pensare a qualche tipo di iniziativa nel settore economico. La risposta di de Mistura èchiara: "la dignità dell'Italia va ben oltre sacrifici di questo tipo". (ANSA).

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