(ANSA) - GENOVA, 09 GIU - "Gli obiettivi di taglio delle
emissioni sono sfidanti, ma adeguarsi alle richieste è difficile
perché oggi non c'è chiarezza sulle tecnologie che comportano
un'effettiva riduzione e questo comporta da un lato incertezza
sugli investimenti che possono e devono essere fatti e
dall'altra parte non c'è piena consapevolezza da parte dei
legislatori, a vari livelli, di quali siano i tempi di
materiale ed effettiva possibilità di adeguamento delle nostre
navi e delle nostre operazioni ai nuovi target, quindi muoversi
è complicato". Matteo Catani, membro del board di Assarmatori e
amministratore delegato di Grandi Navi Veloci, sottolinea a
margine del forum su 'I nuovi orizzonti delle energie - Lo
shipping e l'esigenza di adeguarsi allo scenario internazionale'
a Genova, la difficoltà per l'armamento a orientare gli
investimenti nel panorama variegato di nuovi carburanti e nuove
tecnologie di propulsione per nuove navi che inquinino meno
."In questi anni - aggiunge Catani - si è discusso moltissimo
dell'adozione di Lng (gas naturale liquido, ndr) , per la
propulsione delle navi e si è presentata come tipologia di
carburante che avrebbe comportato il taglio di almeno il 30%
delle emissioni di CO2, gli studi hanno dimostrato che è vero,
ma se si considera l'intero cliclo di vita del prodotto, da
quando viene estratto, trasportato, manutenuto, fino al momento
della combustione i fattori di riduzione di CO2 quasi si
azzerano. Stiamo indirizzando correttamente gli investimenti per
realizzare effettivamente la riduzione auspicata dal
legislatore? Prenderemo il maggior tempo che si è data anche
l'Unione Europea per continuare a dialogare e creare una
consapevolezza comune". (ANSA).
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