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Ucina: navigazione in alto mare più chiara ma restano dei nodi

Demaria, 'grazie alle Entrate ma serve un intervento normativo'

17 gennaio, 21:18

L'Agenzia delle Entrate ha chiarito alcuni punti sulla disciplina della navigazione in "alto mare" con una nuova circolare, ma per Ucina Confindustria Nautica non basta. "Ringrazio la direzione normativa dell'Agenzia delle Entrate per avere accolto le richieste di Ucina - commenta la presidente Carla Demaria -. Ci sono tuttavia ulteriori aspetti che devono essere urgentemente risolti con un intervento normativo che continuiamo e continueremo a chiedere insistentemente al Governo, in particolare per quanto riguarda il ruolo del fornitore di beni e servizi che la nave acquista in esenzione". Il tema è la non imponibilità dell'Iva per le imbarcazioni adibite alla navigazione in alto mare, cioè le navi che hanno effettuato "in misura superiore al 70% viaggi in alto mare (ovvero oltre le 12 miglia marine)". La circolare 6/E 2018 fornisce chiarimenti sulle definizioni. Ma per Ucina va sciolto un altro nodo. Oggi se l'armatore non è in grado di fornire i documenti che attestino la navigazione in alto mare, per godere dell'esenzione Iva può limitarsi anche ad una dichiarazione del comandante. Ma se in seguito a un controllo risultasse la non rispondenza, il versamento dell'imposta ricadrebbe sul fornitore. "Per i fornitori è un problema operativo - dice Demaria - che rischia di spingere le imprese a trovare soluzioni alternative, cioè svolgere l'approvvigionamento all'estero con tutte le conseguenze del caso anche per la nostra economia".

(ANSA).

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