Covid: Assomarinas, i porti turistici hanno retto alla pandemia

(ANSA) - GENOVA, 02 OTT - I porti turistici hanno resistito al Covid. Il giro d'affari è calato complessivamente del 5%, facendo la media fra il -3% degli ormeggi stanziali e il -9,11% di quelli in transito, penalizzati dall'assenza della clientela straniera e la riduzione del raggio di navigazione da parte degli italiani. "Non è un dato di crescita, ma di tenuta: i porti turistici italiani hanno retto e considerate le paure enormi che avevamo all'inizio della stagione non possiamo dire di non essere soddisfatti" dice Roberto Perocchio, presidente di Assomarinas, l'associazione dei porti turistici italiani, tracciando il quadro della situazione alla Conferenza sul turismo costiero organizzata da Federturismo con la collaborazione di Confindustria Nautica nell'ambito del Salone Nautico di Genova.

Sul fronte normativo è molto attesa la conversione in legge del decreto agosto che oggi è al voto al Senato. "Con il decreto mettiamo finalmente la parola fine al contezioso fra i porti turistici e lo Stato contro l'aumento retroattivo dei canoni demaniali, che si trascina da gennaio 2007" ha detto l'onorevole Umberto Buratti spiegando al convegno i contenuti della nuova norma. "La sentenza della Corte Costituzionale nel 2017 ha detto che non si possono aumentare retroattivamente perché altrimenti i porti turistici che non avevano contezza dell'aumento quando hanno costruito le marine sarebbero falliti - ricostruisce - ma per renderla operativa serviva una norma di legge. Dopo un anno di lavoro con il decreto si torna al ricalcolo dei canoni del 2007. Non falliscono 23 porti in Italia e sono salvi anche i posti di lavoro". Tornando al bilancio dei porti turistici, le prospettive per il prossimo anno non sono negative, incoraggiate dal fatto che "gli italiani hanno riscoperto il piacere della barca" sottolinea Perocchio. (ANSA).