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Nautica: per condividere la barca arriva HolaBoat

Piattaforma web gratuita fa incontrare armatore e amante mare

30 giugno, 20:21
Nautica: per condividere la barca arriva Holaboat Nautica: per condividere la barca arriva Holaboat

(ANSA) - GENOVA, 30 GIU - Una piattaforma web gratuita per la condivisione di esperienze in barca, con l'obiettivo di collegare proprietari di barche e amanti del mare. Si chiama HolaBoat ed è il frutto della collaborazione di due giovani,  Serena Peana ed Elisa Piscitello, che hanno deciso di rimanere in Italia, ­ nonostante le difficoltà legate alla crisi, senza cedere alla tentazione di un facile approdo estero. Da questo duetto sardo ligure  tutto al femminile, con due percorsi legati a web, turismo e vela e una comune passione per il mare, è nata una start up.

 

"Da un lato, i proprietari sentono il bisogno di compensare gli alti costi di mantenimento di un’imbarcazione spesso sottoutilizzata - spiegano Serena ed Elisa - .Agli armatori proponiamo quindi un modo creativo e remunerativo di usare la propria barca, condividendola con ospiti da tutto il mondo. D’altro canto, agli appassionati del mare che non hanno una barca manca un modo alternativo di vivere il mare a costi contenuti. In pratica il proprietario, anche detto host, può inserire online l’annuncio della sua barca e dell’attività che intende svolgere a bordo, raccogliendo adesioni di potenziali ospiti. L’host abbatte i costi e gli ospiti risparmiano rispetto ad un classico noleggio charter, che spesso richiede una lunga pianificazione e una spesa poco abbordabile. Gli utenti si potranno contattare direttamente all’interno della piattaforma tramite un sistema di messaggistica privata, per approfondire la conoscenza reciproca e i dettagli sull’esperienza da condividere".

Le esperienze HolaBoat possono essere di vario tipo, dall'alloggio in barca, alla battuta di pesca, all’escursione in barca a vela.

In particolare HolaBoat distingue  due macro categorie di attività:

● Boat Sharing Experience: il proprietario di barche propone la sua attività a bordo e accompagna gli ospiti attraverso un’esperienza di condivisione non solo dei costi ma anche della comune passione per il mare. L’esperienza varia solitamente da poche ore all’intera giornata, ma può prevedere anche un’intera vacanza.

● Boat&Breakfast: la barca, ormeggiata in banchina, viene affittata per la notte, come una sorta di b&b galleggiante.

"La nostra filosofia - spiegano le due giovani imprenditrici -  è quella di rendere la nautica a portata di tutti, consentendo tramite la piattaforma HolaBoat la prenotazione online di esperienze in barca a prezzi contenuti, grazie al meccanismo del boat sharing. La sfida è quella di avvicinare al diportismo e al mare anche i neofiti, magari attratti dalla navigazione ma anche un po’ diffidenti, sia per via dell’immagine esclusiva che ancora la nautica porta con sé, sia perché se non provi ad andare in barca non puoi sapere se ti piacerà. Ecco perché vogliamo puntare soprattutto sulle esperienze di breve durata: per creare uno spazio discovery in cui anche i “novizi del mare” possano sperimentare con un approccio soft se la nautica è di loro interesse. Vogliamo che la nostra piattaforma diventi un luogo in cui narrare storie, trasmettere l’atmosfera della condivisione, raccontare i pensieri e le emozioni della gente e del loro rapporto con il mare".

HolaBoat si ispira quindi al modello della Sharing Economy, un sistema collaborativo che permette di ottenere un compenso attraverso la condivisione di beni, saperi e costi. In un momento di crisi come quello attuale, la possibilità di monetizzare un bene spesso costoso come la barca e la propria esperienza marinaresca grazie all’accesso condiviso si inserisce nella tendenza generale di crescita esponenziale dei servizi di sharing. In questo scenario, HolaBoat risponde al bisogno di socialità attraverso la cultura del mare, ma anche all’esigenza di abbattere i costi di un settore ancora troppo elitario e al contempo molto caro da gestire. In un’ottica più ampia, HolaBoat si ispira alla cosiddetta blue economy, l’economia del mare che crea lavoro, valore e sostenibilità.

"Grazie al boat sharing  spiegano Elisa e Serena -si potrebbero quindi rivitalizzare i porti del nostro territorio, valorizzare i mestieri legati alla nautica e dare un nuovo slancio al turismo. I porti dovrebbero essere vissuti come parte integrante del tessuto urbano, dando luogo a nuovi itinerari dove terra e mare si incontrano". (ANSA).

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