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Grandi Navi a Venezia, la protesta si tuffa in Laguna

Attivisti a nuoto contro 'colossi'. Orlando, proporrò passaggi

22 settembre, 09:10
Venezia: grandi navi; dimostranti si tuffano in laguna Venezia: grandi navi; dimostranti si tuffano in laguna

 (di Michele Galvan) (ANSA) - VENEZIA, 21 SET - Come l'eroe di piazza Tienanmen, fermo a mani nude davanti ai carri armati, gli attivisti del comitato 'No-Grandi Navi' di Venezia si sono opposti fisicamente oggi al passaggio dei 'giganti' del mare: tuffandosi in laguna e impadronendosi per un'ora del Canale della Giudecca, la via da cui entrano ed escono dal porto le crociere. Un'ora a galla, resistendo alla corrente che li spingeva sempre più in là, ma davanti ai reporter e alle telecamere di mezzo mondo, che hanno fatto finire ovunque l'eclatante protesta.

E un primo risultato è arrivato. Il ministro dell'ambiente Andrea Orlando ha annunciato che alla riunione prevista ad ottobre proporrà un percorso "che porti all'opzione zero del passaggio delle Grandi Navi su Venezia, partendo da uno spostamento di quote crescenti su Marghera in attesa di soluzioni strutturali definitive''. Il 'D-Day' di Venezia, l''assalto' alla città, com'era stato presentato il giorno di massimo afflusso dei transatlantici in laguna - ben 9 passaggi di grandi navi in 24 ore - si è concluso quindi con un punto a favore dei 'No Navi'.

La giornata di mobilitazione, che ha portato centinaia di persone sulla riva delle Zattere, non ha fatto perdere praticamente nulla alle compagnie di navigazione: un paio di grosse crociere, tra cui l'immensa 'Msc Divina' - 130mila tonnellate di stazza, 333 metri di lunghezza, il doppio di Piazza San Marco - sono rimaste attraccate in Marittima un'ora in più del previsto, mentre il canale veniva conquistato a nuoto da 30-40 manifestanti tuffatisi dalle rive delle Zattere e della Giudecca. Qualche dimostrante-nuotatore è stato sopraffatto dalla fatica, ed è stato soccorso dalle barche d'appoggio del comitato. Ma non ci sono stati incidenti, eccetto in mattinata il blitz dei centri sociali all'aeroporto di Venezia, dove i 'No global' hanno 'smontato' gli interni dell'area riservata ai crocieristi. In laguna invece un folto cordone di natanti delle forze dell'ordine, con i sommozzatori pronti ad intervenire, ha sorvegliato il canale durante tutta la protesta, mentre il passaggio di navi e battelli pubblici è stato sospeso.

Finita la manifestazione, il via-vai dei grattacieli del mare è ripreso come sempre, ed i 'No Navi' sono tornati a contestare sonoramente i passaggi con fischi, pentole, tamburi, e dita medie alzate all'indirizzo dei crocieristi. Dai ponti delle grandi navi i turisti hanno risposto con saluti e sorrisi, forse non sapendo d'essere loro stessi nel mirino dei contestatori. "Fuori le navi dalla laguna!" è stato il coro ritmato che ha salutato il passaggio della 'Azamara Quest', una crociera inferiore alle 40mila tonnellate, e poi, fischiatissima, l'enorme 'Msc Divina', la più grande nave mai entrata a Venezia. Il senso di vittoria che la giornata ha infuso nel comitato l'ha sintetizzato Mario, studente veneziano di 18 anni, che si è fatto a nuoto in laguna quasi un chilometro tra andata e ritorno. "Ne è valsa la pena - ha detto - Era la prima volta che mi tuffavo nel canale, ma è stato bellissimo, una figata pazzesca! Le grandi navi sono state ritardate per l'ennesima volta".

La protesta a Venezia va avanti da un paio d'anni. Da una parte il comitato e gli ambientalisti, dall'altro il presidente del Porto, Paolo Costa, e la Venice terminal passeggeri (Vtp), che invece insistono sui vantaggi economici che le navi portano con l'arrivo in città di quasi 2 milioni di turisti l'anno. Sono state avanzate varie soluzioni tecniche per evitare i transiti davanti a San Marco. Ma quasi tutte prevedono lo scavo di nuovi canali, o la realizzazione del nuovo terminal off-shore. Ovvero, anni di attesa. Nel frattempo c'è stata la tragedia della'Costa Concordia, e il rischio che un incidente simile possa accadere davanti all'Isola di San Giorgio ha reso evidente che una soluzione per Venezia va trovata. Anche il sindaco Giorgio Orsoni oggi è stato chiaro, dicendo di condividere "il malumore diffuso in città". "Adesso - ha aggiunto - è l'ora delle decisioni, ma delle decisioni immediate, non quelle che potrebbero arrivare tra qualche anno". (ANSA).

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