Percorso:ANSA > Mare > Ambiente e Pesca > Violento sisma a largo Indonesia, incubo tsunami

Violento sisma a largo Indonesia, incubo tsunami

Torna fantasma 2004 in decine di paesi, poi l'allarme rientra

11 aprile, 20:18
Violento sisma a largo Indonesia, rivive incubo tsunami Violento sisma a largo Indonesia, rivive incubo tsunami

(di Emanuele Riccardi) (ANSA) - ROMA, 11 APR - Per alcune ore si è temuto il peggio, con milioni di persone nel panico che hanno rivissuto l'incubo tsunami di otto anni fa: una serie di forti scosse di terremoto si è verificata al largo di Aceh, sulla costa occidentale dell'Isola di Sumatra, in Indonesia, la prima delle quali di una magnitudo tra 8.6 ed 8.9 sulla scala di Richter.

 

Quando le agenzie di mezzo mondo hanno cominciato a lanciare ripetuti allarmi tsunami, alla memoria di tutti è tornato il dramma del 26 dicembre del 2004, quando 230mila persone nel sud est asiatico furono inghiottite da una gigantesca onda anomala, senza precedenti, scatenata da un fortissimo terremoto. Oggi si è avuta quasi la stessa catena di paura: quasi lo stesso epicentro, le stesse scosse molto intense, le stesse reazioni di panico. Ma stavolta, per fortuna, lo tsunami devastante non c'è stato, i danni sono rimasti contenuti e all'inizio della serata non si avevano ancora notizie di vittime. Come hanno spiegato gli esperti, tra i due terremoti ci sono notevoli differenze.

Quello di oggi è avvenuto ad una profondità decisamente superiore rispetto al 2004, e su una faglia diversa, più in mare aperto, a 50-100 chilometri più ad est. E, come ha spiegato alla Bbc un portavoce dell'Usgs, l'istituto geosismico statunitense, il terremoto che ha colpito la zona di Aceh ha avuto "un movimento orizzontale e non verticale". Ecco perchè i danni sono stati molto più limitati, imparagonabili con la tragedia del 2004.

Sull'isola di Sumatra, "il terremoto è stato sentito molto forte - ha raccontato il portavoce dell'agenzia indonesiana per la gestione dei disastri -. E' saltata l'elettricità, e immediatamente si sono formati ingorghi per tentare di arrivare nei luoghi più alti", per sfuggire alla temutissima onda anomala che porta morte e distruzione. Ovunque risuonavano sirene e dagli altoparlanti delle moschee si udivano versetti del corano. Il sisma è stato avvertito in gran parte del sud est asiatico, come a Singapore, in Thailandia e nella parte meridionale dell'India.

La prima fortissima scossa è stata registrata dai sismografi alle 14.38 ora locale (le 10.38 in Italia) nelle acque a 434 km a sudovest di Banda Aceh, secondo quanto riferito dall'Usgs, l'istituto americano di geofisica. Altre di assestamento, molto forti, si sono verificate poco dopo. Immediato è scattato l'allarme tsunami dal centro di allerta del Pacifico, il Noaa con sede nelle Hawaii. Un allarme che a un certo punto ha toccato ben 26 paesi, dall'Australia al Sudafrica, passando per le isole Kerguelen.

Un attimo di paura c'è stato poco prima delle 14.00 italiane, quando il mare è arretrato di circa 10 metri all'isola indonesiana Simeulue, non lontano dall'epicentro. Facendo temere il peggio, perchè quando il mare si ritira è per tornare poco dopo con grande forza. E seminare morte. Anche gli esperti del centro di ricerche della Commissione europea hanno temuto il peggio. Un'ora dopo il terremoto calcolavano infatti la possibilità di "un'onda di circa sei metri di altezza sulla costa indonesiana nel caso della prima scossa di magnitudo 8.6 e di 5 metri nel caso della scossa di magnitudo 8.3".

L'allarme tsunami è man mano rientrato dappertutto nel corso del pomeriggio, quando è apparso chiaro che non ci sarebbero state le onde anomale assassine del 2004. Prima lo ha fatto il Noaa statunitense, poi sono seguiti i tre paesi più a rischio, cioè l'India, l'Indonesia e lo Sri Lanka. Quindi, dopo essere stato chiuso per diverse ore, ha riaperto l'aeroporto internazionale di Phuket, un'isola molto apprezzata dai turisti stranieri nel sud della Thailandia.(ANSA).

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA