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Progetto Remember, 8 città porto riscoprono identità comune

Plauso Unesco, i primi passi oggi ad Ancona

24 novembre, 19:49
(ANSA) - ANCONA, 24 NOV - Muove i primi passi il progetto europeo Remember, finanziato dal Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Croazia, che vede l'impegno congiunto di otto città portuali delle due sponde dell'Adriatico per riscoprire e trasmettere i valori di un'identità culturale comune costruita proprio attraverso la condivisione dello stesso mare. Sono stati presentati a una platea virtuale di circa 200 partecipanti, questa mattina ad Ancona, nel corso della "Conferenza internazionale sul patrimonio culturale come leva per lo sviluppo sostenibile delle città portuali" a cura dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, con ospite d'onore Ernesto Ottone Ramìrez, Assistant Director-General, Unesco for Culture, già Ministro della cultura, arte e patrimonio del Cile, che ha lodato l'iniziativa. Secondo Rodolfo Giampieri, presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, capofila del progetto, "la voglia di vivere il porto, di proporre progetti imprenditoriali nuovi, un riconoscersi in questi spazi è il segno più evidente della presenza di questo patrimonio di identità e saperi e del forte legame fra la città e il suo porto". Il lancio del marchio della rete culturale degli otto porti adriatici "Adrijo" è stato affidato a Guido Vettorel, responsabile Sviluppo, Promozione, Statistiche, Comunicazione e Progetti Ue dell'Adsp dell'Adriatico Centrale, che ha illustrato le logiche di rete e di racconto comune che caratterizzeranno la piattaforma digitale che conterrà tutte le otto esperienze immersive. A concludere i lavori l'intervento di Valeria Mancinelli, sindaca di Ancona, che ha evidenziato come il 'core' del progetto Remember, ossia la ricostruzione di un'identità comune, "sia di estrema urgenza oltre che di scottante attualità, dato che i repentini cambiamenti che stiamo vivendo uniti alla costante corsa delle innovazione tecnologiche, sono fattori destabilizzanti che rischiano di far perdere il legame con le proprie radici e generare crisi non solo economiche, ma anche sociali, cui va data risposta e il progetto di cui si è discusso è un forte tentativo di rispondere". (ANSA).

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