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'Con il Dpcm autisti bloccati in porto senza cibo e servizi'
Appello a Mit, non previsti in interporti con zona arancione
13 novembre, 16:45 (ANSA) - GENOVA, 13 NOV - "Domani e per tutto il fine
settimana si verificherà uno scenario paradossale che si ripete
tutti i giorni ma si acuisce nel weekend: migliaia di autisti
resteranno bloccati in porti, interporti, retroporti e zone di
scambio logistico, senza la possibilità di avere alcun punto di
ristoro accessibile o anche solo un servizio igienico da
utilizzare". Giuseppe Tagnochetti, responsabile ligure di
Trasportounito lancia l'allarme insieme al direttore generale di
Spediporto, Giampaolo Botta, sulla situazione insostenibile per
gli autisti dei tir e gli operatori della logistica.
Autotrasportatori e spedizionieri si appellano alla Regione Liguria e al ministero dei Trasporti per ottenere una modifica del Dpcm del 24 ottobre che oggi prevede possano aprire in zona arancione soltanto gli esercizi di somministrazione di bevande e alimentari lungo le autostrade, cioè gli autogrill, e negli aeroporti, ma non quelli situati nei porti, negli interporti, nelle aree di sosta attrezzate per i veicoli o nelle aree di rifornimento lungo le vie di comunicazione internazionali. "E' una situazione assurda - sottolinea Botta - intervenire è una questione di civiltà nei confronti di tantissimi lavoratori, già costretti spesso a dormire per strada nei propri veicoli e ora senza avere la possibilità di un minimo conforto. Questa norma è da rivedere. Il mondo dell'autotrasporto non conosce sosta per garantire a tutti gli italiani di trovare la mattina i supermercati riforniti, così come tutti gli altri negozi e dare continuità all'industria produttiva, ma i nostri lavoratori sono stati abbandonati". (ANSA).
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Autotrasportatori e spedizionieri si appellano alla Regione Liguria e al ministero dei Trasporti per ottenere una modifica del Dpcm del 24 ottobre che oggi prevede possano aprire in zona arancione soltanto gli esercizi di somministrazione di bevande e alimentari lungo le autostrade, cioè gli autogrill, e negli aeroporti, ma non quelli situati nei porti, negli interporti, nelle aree di sosta attrezzate per i veicoli o nelle aree di rifornimento lungo le vie di comunicazione internazionali. "E' una situazione assurda - sottolinea Botta - intervenire è una questione di civiltà nei confronti di tantissimi lavoratori, già costretti spesso a dormire per strada nei propri veicoli e ora senza avere la possibilità di un minimo conforto. Questa norma è da rivedere. Il mondo dell'autotrasporto non conosce sosta per garantire a tutti gli italiani di trovare la mattina i supermercati riforniti, così come tutti gli altri negozi e dare continuità all'industria produttiva, ma i nostri lavoratori sono stati abbandonati". (ANSA).