Porto Ancona, traffico ferry guarda a turismo
Nuovi 'pubblici'da pet friendly a terza età , lusso e last minute
19 settembre, 21:03Un'area il cui il porto di Spalato (Croazia) è leader nel traffico passeggeri su traghetto (quasi 5 milioni di passeggeri) con Igoumenitsa (Grecia) e Zara (Croazia) a seguire (2,8 e 2,4 milioni). Bari e Ancona sono i due porti italiani più importanti per il traffico traghetti internazionale, che sfiorano entrambi 1,2 milioni di passeggeri, con Igoumenitsa e Durazzo (Albania) a seguire. Dati da incrociare con quelli di aereoporti e compagnie egli aeroporti e delle compagnie. Dall'analisi, emerge la necessità di definire nuovi obiettivi strategici per il futuro del comparto ferry, che possono interessare anche il porto di Ancona. Serve tra l'altro un piano di comunicazione e marketing per migliorare l'immagine del "viaggio in ferry", e poi adeguati standard di qualità per infrastrutture e servizi dei servizi disponibili. Infine stanno emergendo nuovi "pubblici", segmenti di mercato da sviluppare: pet friendly, 'viaggio sereno' per clientela della terza età, prevalentemente tedesca; apprendisti capitani, 'Affordable luxury' per chi vuole una vacanza 5 stelle ma non ha il budget disponibile per scegliere indiscriminatamente la destinazione, Easy rider per i motociclisti, last minute. Per Ancona, secondo la ricerca di Risposte Turismo, si tratta di fare "un salto logico nel comparto ferry già ampiamente realizzato in quello avio. Fino ad oggi, il traghetto è stato considerato esclusivamente una commodity, un servizio di base per soddisfare un'esigenza di trasferimento da un punto ad un altro, finendo con l'essere progettato e percepito come trasporto. Il secondo cambio da operare è quello da porto a destinazione. Lo stimolo è a pensare un nodo logistico in un'ottica ancora una volta turistica integrando sempre di più il porto con la città". Lo studio dovrà servire come base di riflessione "per le strategie future - ha detto il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale Rodolfo Giampieri: "prevedere e anticipare le trasformazioni del mercato, per cercare di investire in infrastrutture per interpretare il futuro sono le regole adottate dalle buone imprese e sono anche le regole della nostra Autorità, che ha come obiettivi crescita economica ed occupazione".