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Assoporti: Rossi, i personalismi riducono peso del settore

'Il futuro? Ruolo sempre più tecnico a supporto del ministero'

16 agosto, 20:55
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 "Dobbiamo rilanciare una fase di ricomposizione del cluster marittimo, di mediazione tra gli interessi. Personalismi e visioni particolari riducono il peso del settore nei confronti delle istituzioni politiche e dei decisori". Daniele Rossi, presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Centro-Settentrionale, che ha in Ravenna il porto principale e presidente di Assoporti, l'associazione che riunisce le Autorità di sistema italiane, prova a cercare il dialogo dopo le critiche che portano fino all'ipotesi della nascita di un altro organismo che rappresenti i porti italiani. Per il numero uno degli scali di Genova e Savona, Paolo Emilio Signorini, Assoporti "non si è evoluta", per Pino Musolino, presidente del porto di Venezia, è "incartata su sé stessa", e Pasqualino Monti (Palermo) l'ha bollata come "soggetto fantasma". Rossi replica che a un'ipotesi di cambiamento si sta già lavorando. "I presidenti delle Autorità Portuali hanno discusso ampiamente nei mesi scorsi il ruolo che l'associazione dovrà avere in futuro ed hanno condiviso il percorso che stiamo implementando" dice all'ANSA. Quale sarà l'evoluzione? "Assoporti non ha alcun ruolo politico - sottolinea Rossi - e sempre di più vuole essere un organo tecnico a supporto del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture per coordinare l'azione delle autorità portuali". Ma l'unitarietà sembra lontana. "Il dibattito è benvenuto in quanto è di stimolo al processo di cambiamento in corso nell'associazione e nella portualità italiana" conclude Rossi. (ANSA).

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