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Porti: Deandreis (Intesa), Genova ha un ruolo primo piano

'Via della seta' grande opportunità, andare a portualità 5.0

26 giugno, 19:33

(ANSA) - GENOVA, 26 GIU - Genova nel contesto nazionale ed europeo ha un ruolo di primo piano: è il primo porto in Italia per traffico container e dodicesimo in Europa (oltre 2,6 milioni di TEU pari al 25% del totale del Paese). E' il 2/o porto in Italia Ro-Ro (a caricazione rotabile, con 9,6 milioni di tonnellate), 4/o porto per rinfuse liquide (15,8 milioni di tonnellate). 2/o porto in Italia per traffico totale delle merci (54 milioni di tonnellate), 4/o porto crociere (circa 1 milione di crocieristi), 2/o in Italia per valore aggiunto prodotto dalla blue economy, con 3,3 miliardi di euro pari al 13% del totale della provincia. Ed è 4/a provincia Italiana per numero di imprese con oltre 7.300 unità (8,5% del totale della provincia). Sono i dati della città riassunti da Massimo Deandreis, responsabile servizio Studi e ricerche del Mezzogiorno di Intesa Sanpaolo, durante il convegno 'Il rilancio delle imprese marittime tra passaggi generazionali e nuove soluzioni di investimento' nell'ambito della Genoa shipping week. Se consideriamo poi l'economia nazionale, ha spiegato Deandreis, Genova riesce a raddoppiare l'impatto economico.

Infatti il porto è al servizio di un'area dal potenziale produttivo molto ampio. La Liguria ad esempio genera un import-export pari a 10,4 miliardi di euro, ma l'area servita dal porto (l'intero Nord Ovest) ne genera oltre 87 miliardi. La via della seta rappresenta una grande opportunità per tutto il sistema dei porti italiani anche grazie alla riforma che mira ad una maggiore efficienza e a snellire alcune procedure, ha sottolineato il responsabile servizio Studi e ricerche del Mezzogiorno di Intesa Sanpaolo. Esclusa l'esistenza di un antagonismo tra porti del Nord e del Sud, Deandreis parla piuttosto di "complementarietà". I porti del nord Italia sono le naturali porte di accesso ai mercati del Centro Europa, ha chiarito. E Genova, grazie anche all'intermodalità, rappresenta la via di accesso dall'Europa centrale verso l'Europa Orientale e il FarEast. Sulla parte terrestre - logistica e intermodale - che il Paese deve fare uno sforzo per migliorare il suo profilo competitivo, ha sottolineato parlando della esigenza così di un nuovo concetto di portualità: la "Portualità 5.0". I cinque pilastri di tale nuovo concetto di portualità sono l'apertura internazionale, l'intermodalità, la formazione, l'innovazione con anche le start up e la free zone e il marketing territoriale, con un piano di sviluppo e di attrazione di investimenti (esteri e italiani) e un piano di promozione della 'Free Zone' con incenti ifinanziari e burocratici.

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