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Porti: Trieste, punto franco spostato a Bagnoli Rosandra (2)

18 gennaio, 16:05
(ANSA) - TRIESTE, 18 GEN - Nell'area dell'Interporto di Trieste si sta incardinando un polo retroportuale logistico e industriale che darà nuova linfa allo scalo giuliano, è stato spiegato stamani, dove l'accordo è stato firmato da Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Prefettura di Trieste, Regione Fvg, Comuni di Trieste e San Dorligo della Valle e Consorzio Sviluppo Economico Locale dell'Area Giuliana.

Quello di oggi è stato un atto propedeutico, fondamentale per arrivare alla emanazione del decreto a firma del presidente dell'Autorità Portuale, nei prossimi giorni, delle attività in capo all'Interporto. Lo spostamento del Punto Franco avverrà con un provvedimento del presidente dell'Autorità, previa intesa con la Regione, i Comuni e le altre Istituzioni interessate. "Questa giornata è una data storica per il programma di sviluppo del porto, ma soprattutto per la nostra città e la nostra Regione.

Parte FREEeste la nuova free zone industriale di Trieste", ha detto Zeno D'Agostino.+ La struttura di Bagnoli della Rosandra, acquisita dall' Interporto di Trieste da Wärtsila Italia nel dicembre 2017, con un investimento di 21 milioni di euro, comprende un'area di 240 mila metri quadri, di cui 74 mila coperti e include un raccordo ferroviario con la stazione di Aquilinia. L'acquisizione è nata da una carenza di spazi a Fernetti per ospitare attività logistica. "E' un'operazione fondamentale - spiega Giacomo Borruso, presidente Interporto di Trieste - perché ha permesso la realizzazione di un'area retroportuale adeguata alle attuali esigenze di sviluppo dello scalo giuliano. Ora con il Punto Franco prevediamo un ulteriore aumento delle nostre attività".

Entro pochi giorni il comprensorio godrà dei benefici del regime di Punto Franco, anche se l'inaugurazione ufficiale delle struttura è prevista a febbraio. L'Interporto sta già operando nei nuovi magazzini da giugno 2018 con l'acquisizione di nuovi traffici (coils e forestali), e operazioni di movimentazione e deposito a supporto di Wärtsila Italia e Mangiarotti. Ad oggi, ancor prima dell'introduzione del nuovo regime, sono già state movimentate 37 mila tonnellate di merce. Una parte delle aree coperte verrà attrezzata come magazzino refrigerato con una prima unità di 20 mila posti pallet, sia a supporto dell'export dei prodotti regionali, sia per l'import di prodotti deperibili in distribuzione in tutta Europa. Poi sarà resa operativa la parte ferroviaria. "L'area è completamente efficiente grazie alla presenza della ferrovia. L'Autorità di Sistema investe solo dove vi è la presenza di binari", specifica D'Agostino. Nel comprensorio esiste un raccordo ferroviario interno, che sarà rimesso a nuovo e allacciato alla stazione di Aquilinia tramite una bretella di 2 chilometri di proprietà di COSELAG, Consorzio Sviluppo Economico Locale dell'Area Giuliana. I lavori di riattivazione della stazione di Aquilinia saranno invece portati avanti da RFI, con un investimento di circa 17 milioni di euro.

Con la fine dei lavori ferroviari, previsti entro l'inizio del 2020, Aquilinia diventerà stazione di riferimento per tutto il porto industriale, collegando FREEeste, Piattaforma Logistica e Area Ex-Aquila. (ANSA).

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