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Porti: Trieste, da 2015 assunti 225 persone

D'Agostino, esempio vincente in tema lavoro portuale

20 gennaio, 19:40
Porti: Trieste, da 2015 assunti 225 persone Porti: Trieste, da 2015 assunti 225 persone

(ANSA) - TRIESTE, 20 GEN - Dal 2015 sono state 225 le nuove assunzioni dirette in totale, tra contratti a tempo determinato e indeterminato, al porto di Trieste. Lo rende noto l'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale precisando che è il risultato di una riorganizzazione dello scalo.

All'Autorità sono state assunte 26 persone, di cui 15 con concorso pubblico (in corso), con l'Agenzia regionale Lavoro Fvg. Per le società partecipate: la Porto di Trieste Servizi, multiutility in-house dell'Autorità, è passata da 15 a 40 unità; Adriafer, che gestisce la manovra ferroviaria in porto ha assunto 40 persone. Inoltre, è stato adottato un innovativo modello di gestione del lavoro, costituendo ALPT, agenzia lavoro portuale, nata nel 2016 su impulso dell'Authority giuliana, che ha portato al tempo indeterminato per 134 persone. "Il nostro punto di forza - commenta il presidente dell' Autorità, Zeno D'Agostino - è aver colto il cambiamento in corso nel mondo della portualità ed aver adottato un sistema di business sostenibile, senza progetti faraonici da promuovere, ma dando valore alle risorse umane e garanzie tangibili agli investitori privati." Anche se i traffici registrano un buon aumento complessivo, l'obiettivo del management rimane la valorizzazione del lavoro e l'ottimizzazione delle esistenti infrastrutture, specie ferroviarie, che rendono Trieste unico scalo a vocazione internazionale nel panorama portuale italiano, servendo, con collegamenti diretti e giornalieri, il cuore del Centro Est Europa. Queste azioni hanno permesso il rilancio e il rafforzamento del dialogo con le parti sociali,evitando scioperi e conflitti. Secondo Mario Sommariva, Segretario generale del Porto, "lo stato di salute di uno scalo non è dato solo dalle performance numeriche, ma soprattutto dagli standard sociali e occupazionali. Sbaglia chi crede - continua - che solo i milioni di teu siano garanzia di una crescita duratura e di uno sviluppo costante. Accanto alla quantità occorre porre attenzione alla qualità: formazione, sicurezza e dialogo sociale. Non si deve trascurare l'asset più prezioso di un porto, le persone". Entro il 2030 l'UE prevede tra 110.000 e 165.000 nuovi posti di lavoro nel settore marittimo portuale. La sfida sarà tra i porti capaci di adeguarsi ai cambiamenti offrendo servizi di alto livello. In questo contesto, conclude D'Agostino, "l'organizzazione, l'efficienza e la gestione del lavoro giocheranno un ruolo importante e Trieste si sta già attrezzando per la sfida". (ANSA).

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