Da Amandola (Fermo) alla Transilvania, passando per Equador e Colombia.
La Mancini Spa inaugura il nuovo plant in Romania. L'azienda è nata ad Amandola e grazie al dinamismo e alla capacità di continua innovazione, propri delle Pmi Marchigiane, riuscita a diventare un punto di riferimento a livello mondiale nella progettazione e produzione di linee complete per la macellazione, lavorazione e disosso di bovini, suini, ovini e caprini.
Risale al 2001 l'apertura della succursale Mancini de Colombia di Bogotà. In settimana l'azienda ha inaugurato la nuova sede di Baia Mare, in Romania, come nuovo punto di partenza rispetto a un'attività, quella della Mancini Romania, già operativa a livello societario da anni nell'Est Europa e "oggi più che mai strategica". L'investimento non a caso è sorto a Baia Mare, centro con oltre 130mila abitanti, in forte sviluppo nel Nord del Paese. Il distretto del Maramures, confinante con la Transilvania, è uno snodo logistico di primaria importanza essendo Baia Mare ultima grande città prima del confine con l'Ucraina, che dista circa 60 km, baricentrica rispetto ad Ungheria, Moldavia, Slovacchia e Polonia.
"Lo spin-off del Gruppo Mancini Spa - dichiara il presidente Mario Mancini - operava già da molto in Romania, sia a livello progettuale che commerciale. Riscontrando gli ottimi risultati (una trentina gli impianti di macellazione e lavorazione carni realizzati) è stata naturale la decisione di potenziaci ed investire ulteriormente per renderci ancora più vicini alle importanti aziende del Paese che ci hanno scelto, e da qui ripartire per avviare anche nuove e se necessario più distanti collaborazioni".
La nuova sede con magazzino, ricambi ed accessori prevede un'ulteriore crescita nei prossimi anni, anche alla luce delle esigenze della macro-area.
"La posizione geografica di questo nuovo investimento ci permetterà di servire tutto il bacino Esteuropeo in tempi molto più rapidi e con un risparmio notevole in termini di spedizione e di approvvigionamento di materie prime. - spiega Silvia Mancini, export manager - La presenza stabile della nostra società in un'area che necessiterà, speriamo il prima possibile, di una profonda ricostruzione sarà un punto di forza che i nostri collaboratori, già madrelingua ucraini, sapranno valorizzare al meglio. Inoltre l'ampliamento del mercato internazionale e del fabbisogno europeo di carni, impone all'industria alimentare già attiva e presente nell'area un adeguamento agli standard produttivi comunitari che saranno un ulteriore importante filone per la nostra impresa."
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