Anche le Marche entrano nel
progetto Noccioleti Italiani lanciato dall'altoatesina Loacker
spa, azienda dolciaria produttrice di wafer, cioccolato e
derivati, che è riuscita ad affermarsi nel mondo e che ha
l'obiettivo di avere una nocciola di qualità e 100% italiana.
Siglato un accordo di filiera tramite la Coldiretti con gli
agricoltori marchigiani: un massimo di 120 ettari di noccioleti
in terreni con le caratteristiche adatte a ospitarli.
Al via, da subito, su circa 24 ettari suddivisi in tre
appezzamenti a Jesi, Colmurano e Fiastra. Altri 46 ettari sono
attesi entro il 2021 sempre tra le province di Ancona e
Macerata. Un contratto di filiera che garantisce il giusto
reddito per gli agricoltori. La proposta è stata illustrata ieri
in un incontro organizzato da Coldiretti Marche all'Aula Verde
dell'Abbadia di Fiastra (Macerata). Tra i relatori Felix
Niedermayer, direttore tecnico Loacker, Gianfranco Olivieri,
presidente di Copernocciole che ha portato l'esperienza del
progetto nel Lazio.
"Il territorio marchigiano - spiegano da Coldiretti Marche -
non è particolarmente vocato e la sua conformazione non consente
grandi estensioni per questo si andrà a operare solo in piccoli
appezzamenti e dopo una verifica della loro predisposizione".
Ad oggi nelle Marche ci sono appena 20 ettari di noccioleti,
concentrati nella provincia di Pesaro Urbino, per una produzione
di circa 250 quintali. Negli ultimi 5 anni sono aumentati del
17%. "Sarà una loro libera scelta - precisa la presidente di
Coldiretti Marche, Maria Letizia Gardoni - se avviare questa
coltivazione. La nocciola non è adatta a tutti i terreni e per
questo abbiamo fatto un'analisi preliminare per valutare la
fattibilità dell'investimento".
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