(ANSA) - ANCONA - I pescatori come guardiani ambientali del
mare. E' l'intento del progetto europeo DeFishGear, Derelict
Fishing Gear Management System in Adriatic Region, coordinato
dal National Institute of Chemistry di Lubiana, in Slovenia, con
14 partner dei Paesi che aderiscono alla Macroregione
Adriatico-Ionica. Lo scopo di DeFishGear, che, in Italia, vede
impegnati l'Ispra-Istituto superiore per la protezione e la
ricerca ambientale, l'Università Ca' Foscari di Venezia, l'Arpa
Emilia Romagna, il Consorzio Mediterraneo, struttura tecnico
scientifica di Lega Pesca, è di ridurre l'inquinamento da
rifiuti marini nell'Adriatico coinvolgendo imprese di pesca,
ricercatori, ong, industria, Enti locali.
Nelle Marche, il progetto, che è finanziato con 5 milioni
dall'Ipa Adriatico-Instrument for the Pre-accession Assistance,
sarà portato avanti da Lega Pesca Marche e dalla Cooperativa
Pescherecci e Motopescherecci di Ancona, uno dei tre porti che
fanno parte del progetto insieme a Chioggia (Venezia) e Molfetta
(Bari). "L'iniziativa sta partendo in questi giorni - spiega
Simone Cecchettini, responsabile regionale di Lega Pesca Marche
-. Dopo un primo confronto con i soggetti istituzionali, fra cui
Comune e Autorità Portuale di Ancona, AnconaAmbiente, Garbage
Service, Capitaneria di porto, entro aprile promuoveremo un
incontro con gli 80 associati della Cooperativa Pescherecci.
Saranno loro, infatti, i protagonisti di questo progetto con la
loro azione di raccolta in mare e di monitoraggio dei rifiuti,
come le reti e le attrezzature da pesca". I rifiuti saranno poi
raccolti sulle imbarcazioni e portati in un punto attrezzato da
dove saranno smaltiti. Il risultato atteso è una prima
valutazione dell'inquinamento dei rifiuti marini in Adriatico,
compresa la microplastica, con la raccolta di dati
geo-referenziati e la creazione di un database su base regionale
di riferimento. (ANSA).