Sottoscritto ad Ancona un
protocollo tra prefetture delle Marche e uffici giudiziari per
il potenziamento dell'azione istruttoria dei gruppi interforze
antimafia istituiti presso le prefetture. Alla presenza del
procuratore generale della Repubblica presso la Corte d'Appello,
Roberto Rossi, siglato oggi un Protocollo di collaborazione tra
le prefetture marchigiane e la Procura distrettuale antimafia di
Ancona, che ha lo scopo di "implementare gli strumenti di
prevenzione amministrativa antimafia da mettere in campo per
preservare da ogni forma di infiltrazione criminale gli
interventi finanziati con le risorse del Pnrr e del Piano
nazionale degli investimenti complementari (Pnc).
Firmatari dell'Accordo, la procuratrice distrettuale
antimafia di Ancona Monica Garulli e i Prefetti di Ancona
Saverio Ordine, di Ascoli Piceno Sante Copponi, di Fermo Edoardo
D'Alascio, di Macerata Isabella Fusiello e di Pesaro Urbino
Emanuela Saveria Greco. L'Accordo, "che il Ministero
dell'Interno ha condiviso con la Procura nazionale antimafia e
antiterrorismo, è diretto a potenziare l'azione istruttoria dei
Gruppi Interforze Antimafia - G.I.A. istituiti presso le
Prefetture, nonché a dare omogeneità e stabilità alla
collaborazione istituzionale tra Prefetture e Autorità
Giudiziaria".
"Punto di partenza e, al tempo stesso, intelaiatura
dell'intero Accordo, - spiega la Prefettura di Ancona - la
previsione di un costante flusso informativo tra le parti
coinvolte; la Procura comunicherà, nel rispetto dei limiti
legati al segreto istruttorio, gli elementi informativi, i
provvedimenti cautelari, i dispositivi del giudizio e di
condanna, le proposte e gli atti applicativi delle misure di
prevenzione, personali o patrimoniali, per i successivi
approfondimenti istruttori da parte del Gia". La Prefettura
"segnalerà agli Uffici giudiziari le proposte di adozione di
informazioni antimafia a carattere interdittivo formulate al
termine delle istruttorie svolte dai Gruppi interforze
antimafia, le relazioni conclusive degli accessi ispettivi
disposti e le misure amministrative di prevenzione collaborativa
disposte (articolo 94-bis del Codice antimafia-decreto
legislativo n.159/2011)".
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