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Travolto da scuolabus, muore bimbo di un anno e mezzo

Travolto da scuolabus, muore bimbo di un anno e mezzo

La tragedia a Casette d'Ete. La mamma stava facendo salire la sorellina sul mezzo, indagini in corso

CASETTE D'ETE, 06 marzo 2023, 21:04

Redazione ANSA

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Lo scuolabus che ha travolto il bambino - RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo scuolabus che ha travolto il bambino - RIPRODUZIONE RISERVATA
Lo scuolabus che ha travolto il bambino - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un bimbo di un anno e mezzo è stato investito da uno scuolabus, ed è deceduto a causa delle gravissime ferite riportate. La tragedia è avvenuta a Casette d'Ete (Fermo) poco dopo che la mamma aveva fatto salire la sorella sullo stesso mezzo. In corso indagini per ricostruire la dinamica dell'incidente. 

Forse il bambino, che si trovava sul marciapiede, voleva seguire la sorella sullo scuolabus e si è mosso verso la strada proprio nel momento in cui il mezzo si è messo in marcia in avanti. Il piccolo è finito sotto la ruota posteriore destra. Non sarebbero finora emersi elementi a carico del conducente e anche i test e gli accertamenti sarebbero negativi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Porto Sant'Elpidio e la Polizia Stradale.

La società: "Prostrati e vicini alla famiglia". Siamo prostrati e profondamente addolorati per quanto accaduto a Sant'Elpidio A Mare". Così il presidente della Steat, società di trasporto pubblico del Fermano, Remigio Ceroni, dopo il tragico incidente. Sono in corso le indagini su quanto accaduto ma al momento non ci sono elementi a carico dell'autista. La società, per voce del presidente, esprime la propria vicinanza alla famiglia del bimbo. "Purtroppo nonostante l'impegno per operare con assoluta attenzione al fine di garantire tutti i servizi nella massima sicurezza - dice all'ANSA Ceroni - non sempre si riesce a evitare incidenti come quello accaduto stamattina. Siamo vicini alla famiglia del bambino, e al dolore che questa tragedia ha provocato". "Ci preoccupa anche lo sconforto del nostro autista - riferisce - che non ha potuto evitare quanto accaduto perché si è accorto solo dopo che l'incidente era avvenuto". "Per quanto puoi prestare attenzione alle cose poi c'è sempre il diavolo che fa capolino e mette tutti nella disperazione. - prosegue Ceroni - Siamo particolarmente accorti nel fare massima attenzione ma c'è sempre l'imponderabile che rende tutto nullo". "Non sappiamo neanche con esattezza la dinamica di quanto accaduto. Quando c'è un bimbo in mezzo alla strada, una cosa si presta a mille dubbi e perplessità". Precisando non aver nessuna intenzione di attribuire colpe, Ceroni sottolinea: "saranno le autorità ad accertare. Ma bisogna fare attenzione, le nostre strade sono transitate, magari non è uno scuolabus ma è una macchina, e capita a tutti di incorrere in una situazione come questa che è quanto più deprecabile possa capitare e non si augura veramente a nessuno di trovarsi in queste situazioni. Dopo però - conclude - dobbiamo ci dobbiamo fare i conti, la vita è frenetica e ogni giorno ne capita una".

Le vittime della strada chiedono un incontro con Salvini
Oggi un bambino ucciso dal conducente di uno scuolabus a Fermo. Due giorni fa il gravissimo incidente nel trevigiano dove hanno perso la vita le due giovanissime ragazze a causa della velocità e della disattenzione. Aumentano le stragi sulle strade italiane". E' quanto afferma l'avvocato Domenico Musicco, presidente di Avisl Onlus (Associazione Vittime Incidenti Stradali, sul Lavoro e Malasanità) che chiede un incontro con il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. "Un incontro urgente con il ministro insieme a una delegazione di familiari delle vittime di incidenti stradali, affinché si metta mano finalmente al Piano Marshall per le strade che stiamo chiedendo da tempo - aggiunge Musicco -. Dall'inizio dell'anno il numero dei pedoni morti investiti è aumentato in maniera esponenziale: 87 contro i 58 del primo bimestre del 2022. Le regioni meno virtuose Lazio, seguita da Lombardia ed Emilia Romagna. Ci sono aree, come il Veneto, dove la mortalità è altissima, e si registra quasi il 10% di tutte le vittime italiane. Territori, come alcune arterie della Capitale, che andrebbero presidiati costantemente perché regolarmente, ogni anno, si contano numerosi morti. Non è possibile rimandare ulteriormente alcuni provvedimenti tesi a rendere più sicure le nostre strade".

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