(ANSA) - ANCONA, 20 APR - Un 13enne di Ancona, di religione
islamica, potrà interrompere il digiuno legato al ramadan,
perché la madre non musulmana lo ritiene pregiudizievole per il
suo benessere psicofisico e per il suo rendimento scolastico,
anche in vista dell'esame di terza media che si terrà tra poche
settimane. La decisione, prima del suo genere in Italia, è stata
presa dal Tribunale di Ancona, che ha accolto in via d'urgenza
il ricorso presentato dagli avvocati Andrea Nobili e Bernardo
Becci dello studio Nbbz di Ancona, per conto della madre, cui
spetterà la decisione in via esclusiva. I genitori, separati,
hanno l'affidamento congiunto del figlio, anche se il padre vive
all'estero da tempo. L'uomo, secondo la donna, avrebbe
condizionato il figlio a rispettare il digiuno del ramadan, che
quest'anno si tiene dal 2 aprile al 2 maggio, "disinteressandosi
della contrarietà della madre, e in aperto conflitto con lei" si
legge nell'istanza. Per i legali, "il ragazzo si sottopone agli
impegni scolastici di studio e di relazione sociale in
condizioni di debolezza fisica che ne compromettono seriamente i
risultati". Una impostazione condivisa del giudice, che cita
anche le linee guida per imam e guide religiose, che prevedono
la non obbligatorietà del digiuno per bambini e adolescenti che
non siano in età dell'obbligo della pratica religiosa. E se lo
sono, il digiuno "è dovuto salvo che li debiliti, o arrechi loro
danni alla salute o al rendimento scolastico". Senza avere
sentito l'altra parte, il giudice ha lasciato alla madre la
scelta e ha fissato già una nuova udienza per la comparizione
delle parti, per l'audizione del minore, per la conferma, revoca
o modifica del provvedimento. (ANSA).
Tribunale, madre può decidere stop digiuno ramadan per minorenne
Accolto ricorso urgenza, pregiudizi per salute e studio
