"La Regione Marche è sempre in
prima linea nella prevenzione e nella battaglia contro il tumore
e oggi annunciamo che gli Ospedali Riuniti di Ancona sono stati
inseriti nel tavolo tecnico istituito dal Ministero della Salute
con il compito di partecipare ad un Programma di intervento per
la prevenzione oncologica del tumore polmonare". Così
l'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini nel corso di una
conferenza stampa riguardante l'ingresso delle Marche, con
l'azienda ospedaliero universitaria Ospedali Riuniti di Ancona,
nel programma prevenzione e monitoraggio del tumore al polmone,
Risp (Rete Italiana Screening Polmonare).
Alla presentazione hanno preso parte Michele Caporossi,
direttore generale Aou Ospedali Riuniti; Mauro Silvestrini
preside della facoltà di Medicina e Chirurgia Univpm; Lina
Zuccatosta direttore Sod Pneumologia; Stefano Gasparini,
professore ordinario malattie apparato respiratorio Univpm,
direttore della specifica Scuola di Specializzazione; Andrea
Giovagnoni direttore Sod Clinica di Radiologia e presidente Sirm
(Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica); Nadia
Storti direttore generale Asur; Armando Gozzini capo del
Dipartimento Salute della Regione Marche.
"Il Programma di prevenzione e monitoraggio del tumore al
polmone - ha spiegato Saltamartini - si aggiunge al Piano
Nazionale di Prevenzione Oncologica che punta a contrastare le
patologie neoplastiche ed è particolarmente importante perché,
accanto agli interventi di prevenzione primaria e alla
cessazione del fumo, che rappresentano la migliore strategia
contro il cancro polmonare evidenze scientifiche suggeriscono
che la diagnosi precoce del tumore del polmone può contribuire
alla riduzione della mortalità".
Caporossi ha sottolineato che Torrette è stata scelta per le
Tac più all'avanguardia e innovative: la Tac Force e la Tac
Revolution alle quali si aggiungerà presto la "poderosa"
Risonanza Magnetica ibrida con Pet, a 3 Tesla (le altre sono a
1,5 Tesla) che permette una definizione altissima delle immagini
e di conseguenza diagnosi molto anticipate e precise.
L'ospedale Torrette di Ancona rientra tra i 18 centri,
distribuiti in 15 regioni, che recluteranno un numero di
soggetti in base ad una stima preliminare delle persone a
rischio. Alle Marche, per la realizzazione del Programma, sono
stati assegnati 53 mila euro: allo studio potranno partecipare
persone di età compresa tra i 55 e i 75 anni, fumatori di almeno
un pacchetto di sigarette al giorno da 30 anni o ex fumatori da
meno di 10 anni. Reclutamento e selezione dei candidati
avvengono con la collaborazione dei Medici di medicina generale,
un call center o sito web gestito dall'Istituto Nazionale Tumori
di Milano.
Le persone selezionate verranno sottoposte a controllo con
Tac a basso dosaggio, che consente una diagnosi precoce. I
fumatori attivi verranno indirizzati verso interventi
strutturati di supporto alla cessazione del tabagismo attraverso
le competenti strutture Asur, parte attiva del progetto che
assicurerà l'assistenza e il supporto alla disassuefazione dal
tabagismo. Ad oggi in Italia si stimano 110 casi di tumore al
polmone su 100mila abitanti. Le Marche sono leggermente sotto la
media con circa 90 casi su 100mila abitanti negli uomini e 27
casi su 100mila abitanti per le donne.
"I risultati a lungo termine di tre studi randomizzati
condotti negli USA, in Europa e in Italia (NLST, NELSON, MILD),
- fa presente la Regione - hanno dimostrato che un intervento di
diagnosi precoce del carcinoma polmonare con Tomografia
computerizzata del torace a bassa dose (low dose computed
tomography- LDCT) nei forti fumatori può ottenere una riduzione
della mortalità per cancro polmonare tra il 20% e il 39%,
secondo la durata dell'intervento. E' stato dimostrato che tale
intervento può ridurre significativamente la mortalità per
tumore polmonare dell'8-26% per gli uomini e del 26-61% nelle
donne".
"Il fumo di tabacco - osserva ancora - è la più importante causa
di morte evitabile in tutti i paesi ad alto reddito, compresa
l'Unione europea e l'Italia: secondo l'Organizzazione mondiale
della sanità (OMS), ogni anno nel mondo il consumo di tabacco
causa circa sei milioni di decessi, che, in assenza di
contromisure efficaci, sono destinati a raggiungere gli otto
milioni entro il 2030. Il fumo aumenta di dieci volte il rischio
di morire di enfisema, raddoppia quello di avere un ictus e
aumenta da due a quattro volte quello di essere colpiti da un
infarto. Inoltre, le sostanze cancerogene contenute nel fumo
sono responsabili di circa il 90% dei tumori polmonari, ma anche
della maggioranza dei tumori del cavo orale, laringe e vescica.
Pertanto, le principali cause di morte attribuibili al fumo di
tabacco sono i tumori, le malattie cardiovascolari e le malattie
respiratorie".
"Oltre un terzo dei morti attribuiti al fumo è compreso tra i
35 ed i 69 anni di età In Italia fumano ancora circa 11 milioni
di persone (26% degli uomini e 17% delle donne), secondo i dati
più aggiornati delle indagini condotte dall'Istituto superiore
di sanità (ISS) in collaborazione con l'Istituto Mario Negri e
la DOXA".
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